La domanda che si pongono in tanti: è davvero possibile vietare di tenere animali in un edificio condominiale? La risposta, leggi alla mano

La legge tutela il diritto dei cittadini a convivere con animali domestici, ma impone anche delle responsabilità. I regolamenti contrattuali possono vietarne la presenza solo se approvati all’unanimità.

In ogni caso, rispetto, buon senso e attenzione alle regole restano fondamentali per garantire una serena convivenza tra persone e animali nei contesti condominiali.

Animali in condominio: cosa dice la legge?

A partire dalla riforma del condominio del 2012, l’articolo 1138 del Codice civile stabilisce chiaramente che le norme del regolamento non possono vietare di possedere o detenere animali domestici. Questo significa che un semplice regolamento approvato in assemblea, a maggioranza, non ha il potere di escludere la presenza di cani, gatti o altri animali di affezione dagli appartamenti privati. Tuttavia, questo principio non è assoluto: ci sono dei limiti legati alla natura del regolamento condominiale e al comportamento dell’animale stesso.

Normativa animali domestici
La normativa sugli animali domestici in condominio – (diritto-lavoro.com)

La giurisprudenza distingue tra due tipi di regolamento: quello assembleare e quello contrattuale. Se il primo, approvato con le maggioranze previste dal codice civile, non può imporre divieti alla presenza di animali, il secondo può farlo.

Il regolamento contrattuale è quello predisposto dal costruttore o dal primo proprietario dell’immobile e approvato da tutti i condomini al momento dell’acquisto. In questo caso, secondo alcune sentenze, è legittimo inserire clausole che limitino la detenzione di animali, a patto che tale divieto sia stato accettato da tutti i condomini in fase contrattuale.

Un esempio concreto è rappresentato dalla sentenza del Tribunale di Lecce del 2022, che ha confermato la validità di un divieto contenuto in un regolamento contrattuale approvato all’unanimità. La sentenza stabilisce che, in presenza di una volontà comune iniziale e formalizzata, la clausola è vincolante per tutti gli abitanti del condominio.

Anche quando il regolamento non vieta la presenza di animali, i proprietari devono comunque rispettare regole di buon senso e le norme di convivenza civile. Chi possiede un animale domestico è infatti tenuto a evitare disturbi alla quiete pubblica e danni alle aree comuni o ai singoli condomini.

Il cane, per esempio, non deve abbaiare in modo continuo, soprattutto nelle ore notturne. L’articolo 2052 del Codice civile stabilisce inoltre che il proprietario è sempre responsabile per i danni causati dall’animale, anche se questo si verifica per sua fuga o disattenzione.

Negli spazi comuni – ascensori, scale, cortili – gli animali devono essere tenuti al guinzaglio e, se necessario, muniti di museruola. La pulizia è un altro punto fondamentale: i padroni devono evitare che gli animali sporchino le aree comuni e sono tenuti a rimuovere immediatamente ogni deiezione.

Nel caso in cui la presenza di un animale causi disturbi gravi, situazioni di insalubrità o pericolo per altri condomini, è possibile rivolgersi al giudice. In situazioni particolarmente gravi, può essere disposto anche il sequestro preventivo dell’animale, come previsto dalla giurisprudenza in materia di tutela del decoro e della salute pubblica.