Molti consumatori si accorgono solo dopo mesi – se non anni – di aver pagato commissioni bancarie non sempre dovute. Ecco come orientarsi
Ci sono diverse cose da conoscere. In realtà, pochi sanno che la legge consente, in alcuni casi ben precisi, di chiedere e ottenere il rimborso di queste somme. Il consiglio è sempre quello di affidarvi a professionisti del settore che sapranno consigliarvi al meglio.
Attenzione, però, ai tempi di prescrizione. Per i rimborsi ordinari, la prescrizione è di 10 anni dalla data dell’addebito o dell’estinzione del finanziamento. Per gli addebiti non autorizzati, il termine è molto più breve: 13 mesi dall’operazione. Infine, per i conti in fido o scoperto, la decorrenza varia: se l’addebito è avvenuto nei limiti del fido, il termine inizia con la chiusura del conto; in caso contrario, la prescrizione parte dalla data di ogni singolo addebito.
Costi nascosti delle banche: puoi chiedere il rimborso
Le banche possono applicare diverse commissioni legate alla gestione del conto corrente o a servizi accessori. Tra le spese più comuni figurano il canone mensile di gestione del conto. le commissioni per operazioni singole, come bonifici, pagamenti o prelievi, le spese per invio estratti conto o altre comunicazioni cartacee, i costi associati all’uso di carte di credito o debito e le commissioni per scoperto o per fidi bancari.

Se queste voci non sono chiaramente specificate nel contratto o risultano sproporzionate, possono essere contestate. L’articolo 117 del Testo Unico Bancario stabilisce che ogni spesa applicata dalla banca deve essere indicata in modo chiaro e trasparente nel contratto. In mancanza di ciò, il cliente può chiedere la restituzione delle somme addebitate.
Per chiedere il rimborso di spese bancarie o finanziarie, è necessario seguire una procedura precisa. Analizzare il contratto: verificare se le spese addebitate sono previste dal contratto e in quale misura. Raccogliere la documentazione: conservare ricevute, estratti conto, comunicazioni bancarie e qualsiasi documento utile. Inviare una richiesta scritta alla banca: il reclamo va presentato in forma chiara, indicando i motivi della richiesta e allegando le prove. È consigliabile inviarlo tramite raccomandata A/R o PEC. Attendere la risposta: la banca ha 30 giorni per rispondere. In caso di esito negativo o mancata risposta, si può presentare ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), un organismo indipendente che offre una soluzione alternativa al tribunale, rapida ed economica. Agire in via legale: se anche l’ABF non riconosce il rimborso, l’ultima strada resta quella giudiziaria, eventualmente con il supporto di un legale esperto in diritto bancario.





