A luglio torna la quattordicesima mensilità per i pensionati: ecco chi la riceve, gli importi previsti e i limiti di reddito fissati per il 2025.
La quattordicesima pensionistica, confermata anche per il 2025, sarà erogata nel mese di luglio dall’INPS come somma aggiuntiva alla pensione mensile. Si tratta di un sostegno introdotto dalla legge 127/2007 e modificato con la Legge di Bilancio 2017, rivolto a chi percepisce trattamenti pensionistici con determinate condizioni anagrafiche e reddituali. L’obiettivo della misura è offrire un’integrazione a chi ha pensioni basse e carriere contributive lunghe. Non è necessario presentare domanda: il riconoscimento avviene in automatico, ma a patto che siano rispettati precisi criteri.
Requisiti anagrafici e limiti di reddito per ottenere la somma
La quattordicesima spetta a chi ha compiuto almeno 64 anni entro il 31 luglio 2025 e percepisce una pensione erogata dall’Assicurazione Generale Obbligatoria. Rientrano nel beneficio sia le pensioni dei lavoratori dipendenti che quelle dei lavoratori autonomi, insieme alle prestazioni da gestione separata, Fondo Clero, forme sostitutive e assegni ordinari di invalidità. Hanno diritto anche i titolari di pensioni ai superstiti.
Non ne beneficia chi riceve esclusivamente assegni sociali, invalidità civile, APE sociale o altre prestazioni assistenziali. L’accesso è riservato a chi ha redditi personali annui inferiori a 15.688,40 euro, cioè due volte il trattamento minimo INPS, pari a 7.844,20 euro per il 2025. Non si considerano nel calcolo gli assegni familiari, l’accompagnamento, eventuali rendite esenti o altri benefici non soggetti a tassazione IRPEF.

Chi ha un reddito compreso tra 11.766,30 e 15.688,40 euro, ha comunque diritto a una quattordicesima ridotta, calcolata in proporzione allo scostamento dal limite minimo. Il beneficio, anche se parziale, viene comunque accreditato in automatico dall’INPS e indicato nel cedolino mensile.
Il calcolo esclude i redditi del coniuge o di altri familiari. Fa fede solo la situazione personale del titolare della pensione. L’INPS verifica ogni anno la posizione reddituale di ogni pensionato utilizzando i dati già presenti nelle banche dati fiscali e, in alcuni casi, tramite dichiarazione dell’interessato.
Come si determina l’importo della quattordicesima
L’importo spettante cambia in base alla categoria lavorativa e agli anni di contributi versati. Per il 2025, resta confermata la suddivisione tra lavoratori dipendenti e autonomi, con valori fissi che variano secondo tre fasce contributive.
Per chi ha un reddito inferiore a 11.766,30 euro, la cifra piena è: 437 euro per dipendenti con meno di 15 anni o autonomi con meno di 18 anni di contributi, 546 euro per dipendenti tra 15 e 25 anni o autonomi tra 18 e 28 anni, 655 euro per dipendenti con più di 25 anni o autonomi con più di 28 anni.
Chi rientra nella fascia di reddito tra 11.766,30 e 15.688,40 euro riceverà una cifra decrescente, calcolata in base a formule stabilite dall’INPS. L’importo diminuisce quanto più il reddito personale si avvicina al limite massimo consentito. Il calcolo è automatico, ma il pensionato può verificarlo consultando il cedolino online o rivolgendosi agli sportelli previdenziali.
La misura resta una delle più attese dell’anno per chi vive con una pensione bassa. I pagamenti saranno effettuati a luglio, contestualmente alla mensilità ordinaria. L’erogazione avverrà con le stesse modalità di pagamento già attive (accredito su conto, libretto o in contanti presso gli uffici postali).
Per molti pensionati italiani, questo supporto economico rappresenta una boccata d’ossigeno, specie nei mesi estivi, in cui le spese spesso aumentano. La somma, seppur contenuta, può contribuire a far fronte a bollette, medicinali o esigenze quotidiane. Il rispetto dei requisiti, però, resta essenziale per riceverla senza ritardi.





