Quando si decide di acquistare una casa con un mutuo, una delle scelte più importanti riguarda la durata del finanziamento
Che si tratti di 10, 20 o 30 anni, ogni opzione presenta vantaggi e svantaggi in termini di sostenibilità della rata mensile e di interessi complessivi da restituire. Scegliere la durata giusta è fondamentale per mantenere l’equilibrio del bilancio familiare e ottimizzare il rapporto tra costi e benefici.
Una decisione ponderata, meglio se presa con il supporto di un consulente finanziario o confrontando simulazioni online, può fare la differenza tra un’opportunità e un rischio.
Guida alla scelta della durata del mutuo
Optare per un mutuo a breve termine, come quello di 10 anni, è una scelta ideale per chi dispone di un’elevata capacità di rimborso. In questo caso, la rata mensile è più alta, ma il vantaggio sta nella riduzione degli interessi complessivi versati alla banca.

Per fare un esempio pratico: un mutuo di 120.000 euro con un TAEG del 2,61% prevede una rata mensile di circa 1.137 euro, per un totale di interessi pari a circa 15.500 euro. Questo significa che, nel corso di dieci anni, il mutuatario pagherà una somma significativamente inferiore rispetto a durate più lunghe. Tuttavia, un impegno mensile di oltre 1.100 euro può non essere sostenibile per molti, soprattutto in presenza di altri carichi familiari o spese impreviste.
La durata più richiesta in Italia resta quella dei 20 anni, considerata un compromesso equilibrato tra il peso della rata e il costo complessivo del mutuo. Con la stessa cifra (120.000 euro) e un TAEG simile, la rata scende a circa 636 euro mensili, ma gli interessi totali raddoppiano rispetto al mutuo decennale, arrivando a circa 32.640 euro.
Nonostante l’aumento del costo totale, questa formula consente a molte famiglie di accedere più facilmente al credito e di mantenere una buona qualità della vita. Inoltre, in caso di miglioramenti economici futuri, è spesso possibile rinegoziare il mutuo o procedere con rimborsi anticipati.
Il mutuo trentennale è la scelta preferita da chi ha un reddito medio-basso o da chi desidera avere una rata più bassa possibile, anche a costo di versare più interessi nel tempo. Con una rata mensile di circa 478 euro, l’impegno finanziario è decisamente più leggero, ma il totale degli interessi pagati raggiunge circa 52.000 euro. In pratica, si restituisce quasi la metà in più rispetto al capitale preso in prestito.
È importante notare che i mutui più lunghi offrono maggiore flessibilità e sicurezza nel breve termine, ma possono diventare più costosi in caso di variazioni nei tassi di interesse (se non a tasso fisso) o di eventi imprevisti.
Non esiste una risposta univoca alla domanda “quale durata conviene di più?”: tutto dipende dalla situazione personale del richiedente. Alcuni fattori da valutare attentamente sono: reddito mensile disponibile, stabilità lavorativa, altri debiti o spese ricorrenti, età del mutuatario (le banche generalmente impongono un’età massima alla scadenza del mutuo), progetti futuri (famiglia, mobilità, pensione).





