Con l’avvicinarsi del 6° mese dell’anno, si avvicina anche il termine per il versamento dell’acconto IMU. Tutto quello che c’è da sapere

Con l’arrivo di giugno, i proprietari di immobili devono prepararsi a uno degli appuntamenti fiscali più importanti dell’anno: il versamento dell’acconto dell’IMU. Nel 2025, la scadenza da tenere d’occhio è il 16 giugno, mentre il saldo finale dovrà essere effettuato entro il 16 dicembre. Ma come si calcola l’IMU e quali accorgimenti si possono adottare per risparmiare? Scopriamo insieme come affrontare questo adempimento fiscale in modo efficace.

L’IMU, o Imposta Municipale Propria, è una tassa che grava sul possesso di beni immobili, come fabbricati, terreni agricoli e aree edificabili. Tuttavia, esistono alcune esenzioni, specialmente per l’abitazione principale, che possono alleggerire il carico fiscale per molti contribuenti. È importante notare che le aliquote IMU non sono uniformi a livello nazionale; ogni Comune ha la facoltà di stabilire le proprie aliquote, rispettando però i limiti minimi e massimi definiti dalla normativa statale.

Fattori da considerare nel calcolo dell’IMU

Per calcolare correttamente l’importo dell’IMU da versare, è fondamentale tenere in considerazione diversi fattori specifici legati all’immobile. Ecco alcuni elementi chiave:

Calcolo IMU senza CAF
Come calcolare l’IMU senza andare nei CAF – (diritto-lavoro.com)
  1. Localizzazione: Il Comune in cui si trova l’immobile è il primo elemento da considerare, poiché ciascun Comune può applicare aliquote diverse.
  2. Categoria catastale e rendita catastale: Questi dati sono reperibili tramite una visura catastale. La categoria catastale determina la classificazione dell’immobile e la rendita catastale è il valore su cui si basa il calcolo dell’imposta.
  3. Quota di possesso: Se l’immobile è in comproprietà, è necessario considerare la percentuale di possesso.
  4. Numero di mesi di possesso: L’IMU si calcola in base ai mesi di possesso dell’immobile nell’anno fiscale. Ad esempio, se si detiene l’immobile solo per sei mesi, l’imposta sarà calcolata su questa base temporale.
  5. Destinazione d’uso: È cruciale sapere se l’immobile è adibito a abitazione principale, seconda casa, immobile locato o area fabbricabile, poiché la destinazione influisce sull’aliquota applicabile.
  6. Aliquota comunale: Ogni Comune pubblica delle delibere che stabiliscono le aliquote IMU. Queste delibere sono facilmente reperibili online e consultarle è fondamentale per un calcolo accurato.

Uno dei modi più semplici per calcolare l’IMU è utilizzare strumenti online gratuiti. Un portale molto utile è www.riscotel.it, che offre un calcolatore IMU aggiornato e facile da usare. Utilizzando questo strumento, basta inserire i dati richiesti nel modulo online, come la rendita catastale e il Comune di pertinenza, per ottenere immediatamente l’importo dovuto.

È importante sottolineare che l’accuratezza del calcolo dipende dalla correttezza delle informazioni fornite. Anche un piccolo errore nella categoria catastale o nel numero di mesi di possesso può portare a un calcolo errato dell’imposta.

Una volta ottenuto l’importo da versare, il pagamento dell’IMU può essere effettuato tramite il Modello F24. Questo modello è disponibile sia in formato cartaceo che telematico. Chi non possiede una partita IVA e non ha crediti da compensare può presentare il modello cartaceo presso banche, uffici postali o sportelli bancari. In alternativa, il pagamento può essere effettuato tramite bollettino postale. È importante notare che per le imprese e i professionisti con partita IVA è obbligatorio utilizzare il Modello F24 in modalità telematica.

Utilizzare il calcolo IMU online presenta numerosi vantaggi, come la gratuità, l’immediatezza e la personalizzazione. Tuttavia, è fondamentale essere consapevoli delle limitazioni del calcolo online. Chi non ha familiarità con la lettura delle visure catastali o con i concetti di rendita catastale potrebbe incorrere in errori. In questi casi, è consigliabile consultare un commercialista o un CAF.