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Dopo che il Senato lo aveva già licenziato a luglio, la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva il disegno di legge del Governo contro le eco-proteste. Il provvedimento prevede multe pesanti, con sanzioni che vanno dai 10 ai 60mila euro, e anche il rischio di carcere, fino a 5 anni, nei casi più gravi. “Chi deturpa, danneggia, imbratta un monumento deve risarcire lo Stato per le spese sostenute per ripristinare lo stato dei luoghi” esulta il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

Il ministro ha promosso il provvedimento perché, sottolinea, per restaurare i beni danneggiatiè bene che non paghino più gli italiani. Bensì chi si rende responsabile degli atti di danneggiamento“. “È ora di finirla con opere di immenso valore storico e culturale vandalizzate da social-confusi che per chiedere la salvaguardia della bellezza la deturpano“. “Gente neppure in grado di conoscere l’enorme valore del patrimonio che va a compromettere con gesti insani, lesionistici e autolesionistici” gli fa eco il vicepresidente della Camera di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli.

Stop alle eco-proteste, le reazioni

È un’ottima notizia per il turismo italiano: mantenere intatti i nostri monumenti e le nostre bellezze storiche contribuisce a preservare l’unicità e l’autenticità delle nostre destinazioni turistiche” sottolinea la ministra Daniela Santanché. Il Centrodestra fa quadrato attorno al provvedimento sulle eco-proteste. E lo definisce “di buon senso” mentre sono “inconcepibili” le proteste che pure arrivano dall’opposizione. “Un Governo che non investe un euro in cultura, si inventa l’ennesimo provvedimento inutile” attacca il PD. Un'”enormità“, una “reazione spropositata” dice Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana e parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra, in merito alle maxi multe e al rischio carcere per chi imbratta quadri e statue.

Il deputato dem, ed ex ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ricorda che non si è in presenza “di danni permanenti“. “La verità è che non tollerano il dissenso e ricorrono alle leggi penali per reprimerlo” rintuzza la ex presidente della Camera, Laura Boldrini. “Siamo passati dalla stagione di Dossetti in cui parlava di diritto alla resistenza civile, di democrazia, a parlare di vernice lavabile e di punizioni” evoca Gianni Cuperlo. Il deputato di Italia Viva Roberto Giachetti definisce legittimo il protestare per cause giuste e osserva come “questi di ‘Ultima generazione’ almeno ci mettono la faccia“.

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Gli attivisti di Ultima generazione

Gli attivisti di Ultima generazione formano un gruppo di ambientalisti che agisce a livello internazionale tramite azioni volutamente provocatorie. Generalmente imbrattano quadri, opere d’arte e monumenti con vernici lavabili, per richiamare l’attenzione sulla crisi climatica mondiale. Nelle brevi arringhe che pronunciano dopo l’imbrattamento, gli attivisti affermano che, come nessuno vuol vedere deturpata la bellezza di un’opera d’arte, così nessuno deve lasciar correre la deturpazione della natura che molte attività umane determinano ogni giorno, anche se non ce ne accorgiamo.

Condannati in 3 a Bologna

Di recente i blitz degli attivisti specializzati in eco-proteste si sono fatti più teatrali e, al tempo stesso, pericolosi. Gruppi di 5-10 persone si siedono in mezzo alle tangenziali a grande scorrimento automobilistico, correndo il rischio di farsi investire, e così bloccano il traffico per protestare. Il 18 gennaio il Gup di Bologna, Simona Siena, ha condannato a 6 mesi di reclusione 3 attivisti di Ultima Generazione che lo scorso 2 novembre furono arrestati per aver bloccato la tangenziale per circa un’ora per manifestare contro il cambiamento climatico. Alcuni di loro si erano ‘incollati’ le mani col cemento all’asfalto. Dovettero intervenire i vigili del fuoco e gli operatori sanitari del 118. La condanna, con pena sospesa, è arrivata per i reati di violenza privata aggravata e interruzione di pubblico servizio.

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