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Nel pubblico impiego è stato introdotto un aspetto rivoluzionario. Infatti, oltre al tradizionale percorso d’ingresso attuabile con il concorso pubblico e le relative prove, il nuovo decreto attuativo del Ministero della Pubblica Amministrazione prevede l’accesso agli uffici pubblici anche attraverso un contratto di apprendistato, come nel privato.

Il Ministero per la Pubblica Amministrazione ha firmato il provvedimento attuativo che indica in quale modo saranno reclutati i giovani laureati attraverso contratto di apprendistato. Tale decreto è stato adottato in coordinamento con il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca, con l’obiettivo di rafforzare urgentemente le capacità amministrative delle singole Pubbliche Amministrazioni. L’articolo che contiene detto provvedimento, demanda ad un decreto interministeriale l’individuazione dei contenuti omogenei delle convenzioni non onerose, che le amministrazioni pubbliche potranno sottoscrivere, fino al 31 dicembre 2026, con le università.

Nuove possibilità per accedere ai pubblici impieghi

Secondo le nuove regole in tema del contratto di apprendistato per la Pubblica Amministrazione, ogni amministrazione potrà assumere i giovani laureati, individuati e selezionati su base territoriale, per svolgere un’esperienza di lavoro a contratto a tempo determinato per un massimo di 36 mesi. I giovani dovranno avere meno di 24 anni e aver completato gli esami di cui al piano di studi. Le assunzioni dovranno compiersi nel rispetto del limite del 10% delle capacità di assunzione di ogni PA. Previsto invece il 20% per i Comuni, le unioni di Comuni, le Province e le città metropolitane.

Il decreto attuativo rispetto al contratto di apprendistato per la Pubblica Amministrazione, inoltre, prevede che le singole amministrazioni debbano sottoscrivere le convenzioni innanzitutto con gli atenei universitari più vicini o, comunque, rientranti nell’area territoriale delle pubbliche amministrazioni interessate. Le singole amministrazioni, sulla base del proprio ambito territoriale, devono fissare gli specifici requisiti ai fini dell’ammissione alle prove concorsuali previste dalla nuova misura. Dunque, per poter stipulare il contratto di apprendistato nella Pubblica Amministrazione, il candidato dovrà superare una prova scritta e una prova orale.

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L’opportunità del contratto di apprendistato per la Pubblica Amministrazione

Così come per i concorsi classici, ai fini del punteggio in graduatoria, saranno valutati i titoli universitari, inclusa la media ponderata dei voti dei vari esami, il voto di laurea e gli eventuali titoli di specializzazione conseguiti dopo la laurea. Rilievo dato anche ad eventuali esperienze professionali pregresse e documentate. Altro aspetto importante relativo al nuovo contratto di apprendistato nella Pubblica Amministrazione è la possibilità, in seguito al periodo di formazione, di poter essere assunti a tempo indeterminato. Un posto fisso, dunque, senza il passaggio presso i tradizionali concorsi pubblici.

I giovani assunti con contratto di apprendistato nella Pubblica Amministrazione saranno inquadrati nell’area dei funzionari, a livello retributivo iniziale, del comparto Funzioni centrali, o nella corrispondente area prevista dall’ordinamento dell’amministrazione procedente. Per riportare alcuni esempi concreti, a tal proposito, Il Sole 24 Ore ha specificato che per quanto riguarda la retribuzione nel caso dei ministeri, si tratterà di un tabellare da 1.792 euro lordi al mese per 13 mensilità. In conclusione, dunque, questo nuovo decreto ha l’obiettivo di potenziare gli uffici pubblici e allo stesso tempo di agevolare l’inserimento nel mondo del lavoro delle nuove generazioni.

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