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Dopo un mese di dicembre tutt’altro che freddo è cominciata il 5 gennaio in quasi tutte e regioni italiane la stagione dei saldi invernali, le vendite di fine stagione. I negozi, a dir la verità, hanno scaffali per metà ancora pieni. Lo indica Confesercenti all’Adnkronos. In un sondaggio svolto su un campione di imprese, non solo della propria associazione, Confesercenti ha verificato come il 92,1% dei negozi indipendenti ritenga che la data di inizio dei saldi sia troppo anticipata.

Una percezione che si è fortemente acuita quest’anno, dopo un autunno-inverno dalle temperature più miti del normale. Ormai il fatto che siano in corso, ben visibili, i cambiamenti climatici anche in Italia non è più oggetto di discussione. L’aumento della frequenza dei cosiddetti eventi meteo estremi – nubifragi e alluvioni, così come siccità estiva e invernale – è sotto gli occhi di tutti. E ciò ha, molto banalmente, anche un riflesso abbastanza preciso sugli andamenti del commercio al dettaglio.

I saldi e i cambiamenti del clima

Il 96% delle imprese che Confesercenti ha interpellato segnala di aver registrato tra ottobre e dicembre 2023 un calo delle vendite dei prodotti delle collezioni autunno-inverno rispetto allo stesso periodo del 2022. La flessione media è stata del 46%. Tanto che la richiesta era stata di fare slittare la stagione degli sconti di un mese, al 5 febbraio. Una ipotesi che comunque non metteva d’accordo tutto il mondo del commercio di prossimità, in alcuni suoi settori timoroso delle mosse delle grandi catene e delle grandi piattaforme online.

E così il 5 gennaio, dopo l’anticipo della Valle d’Aosta, è scattato il via libera ai saldi invernali in tutte le regioni italiane. Secondo le previsioni, fino a domenica 7 gennaio saranno circa 12 milioni gli italiani che acquisteranno un prodotto moda a prezzo scontato – nei negozi e sulla rete – per una spesa complessiva di circa 1,8 miliardi di euro.

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Il 40% comprerà di sicuro

Complessivamente, 4 italiani su 10 hanno già pianificato di comprare a saldi, con un budget medio previsto di 267 euro. Ma c’è un ulteriore 56% che acquisterà in caso di offerta interessante e che quindi non ha ancora preventivato una spesa. Una quota in crescita rispetto agli scorsi anni, segnale di una maggiore attenzione da parte delle famiglie, che quest’anno si orienteranno su acquisti ragionati e più utili che in passato.

Sui saldi i negozi fisici mantengono stabilmente la preferenza dei consumatori. Li sceglie per almeno un prodotto l’83% degli italiani, contro il 51% che prevede di acquistare anche online. Sul territorio nazionale, a partecipare alle vendite di fine stagione saranno oltre 80mila negozi, con uno sconto medio di partenza del 25%. La disponibilità sarà più ampia del solito per un autunno inverno dalle temperature più miti del normale. Un cambiamento climatico che, come detto, ha inciso sul 96% delle imprese, che segnalano un calo medio del -46% delle vendite dei prodotti delle collezioni autunno inverno.

Saldi, cosa si acquisterà di più

Chi è intenzionato a comprare con i saldi cerca soprattutto calzature – 58% delle indicazioni – seguite a stretto giro da maglioni e felpe (56%). La classifica dei desiderata degli italiani, per i saldi invernali 2024, prosegue con l’intimo (34%), gonne e/o pantaloni (33%), magliette, canottiere e top (29%), camicie e camicette (27%). Sotto la media le indicazioni per i cosiddetti capispalla (21%, lo scorso anno erano il 27%). Il 19% cercherà una borsa, mentre il 17% un abito/completo; il 15% si orienterà invece sulla biancheria per la casa, il 13% su foulard, cappelli e altri accessori. Il 12% dei consumatori segnala interesse per l’acquisto di cinture e il 10% per articoli di piccola pelletteria, portafogli e portacarte.

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