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Segretaria ottiene 500 milioni di risarcimento

E’ di queste ore la notizia del risarcimento di 500 milioni di euro ottenuto da una impiegata licenziata dopo 15 giorni di prova da uno studio medico. La causa, si legge sulla sito della CISL Veneto che riporta la notizia del quotidiano La Nuova Venezia, è durata 7 anni e ora il medico trevigiano sarà costretto a versare oltre al risarcimetno anche i contributi.

Ma veniamo alla vicenda.

La lavoratrice in questione era stata assunta in prova, come assistente amministrativa, in uno studio medico trevigiano nel 2004. Il medico, dopo 15 giorni di prova, l’aveva però licenziata senza osservare le formalità previste dalla legge: e cioè la lettera di licenziamento inviata per raccomandata a.r.

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La lavoratrice quindi si era rivolta al sindacato per la tutela dei suoi diritti, contestando le modalità del licenziamento e chiedendo al suo ex datore di lavoro tre mesi di preavviso per chiudere pacificamente la questione. Il datore di lavoro non ha accettato tali condizioni e quindi la vicenda è stata portata dalla lavoratrice all’esame della Sezione Lavoro del Tribunale di Treviso. La causa è durata quasi sette anni e all’esito il Giudice del lavoro, poichè il licenziamento non è stato intimato osservando le modalità previste dalla legge, ha condannato il datore di lavoro al pagamento di tutte le retribuzioni pregresse a partire dal licenziamento (gennaio 2004) fino alla data della sentenza.

Tra l’altro il medico proprio nel 2004 era andato in pensione e quindi aveva chiuso lo studio.

Lo specialista poi aveva anche tentato di farla andare a lavorare nella sua nuova attività, aperta in Friuli, ma la lavoratrice si era rifiutata e solo in quel momento – secondo il Giudice – si è concluso il rapporto di lavoro, protrattosi a suo dire fino al 2012.

Dopo la sentenza ovviamente sono arrivate al medico anche le richieste dell’INPS (95 mila euro) e l’INAIL (25 mila euro) per il mancato versamento dei contributi e di Equitalia nel ruolo di esattore dell’INPS (105 mila euro).

In sintesi dunque le due settimane di lavoro di un’assistente amministrativa sono costate al medico 500 milioni di euro!

Staremo a vedere se verrà proposo appello.

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