Quali sono i lavoratori che subiranno un aumento di compenso nel 2026? Ecco le persone che possono sorridere in vista del prossimo anno.
Il lavoro è un diritto di tutti quanti, purtroppo sono davvero poche le persone che possono dire di essere soddisfatte della propria occupazione nel 2025 in Italia. Qualcosa che difficilmente cambierà drasticamente per la maggior parte dei cittadini e delle cittadine nel 2026. Tuttavia, per svariati professionsiti questo sì che potrebbe variare in vista del nuovo anno.
Alcune categorie di lavoratori subiranno effettivamente un certo aumento nel 2026. Ma di quali stiamo parlando e a quanto potrebbe effettivamente ammontare il superamento di una certa soglia sul piano economico?
All’interno di questo articolo cercheremo di capire nel dettaglio come stanno effettivamente le cose, e chi potrebbe davvero beneficiare da certi cambiamenti il prossimo anno. Di sicuro, per tanti contribuenti si tratta di una notizia assolutamente considerevole.
I lavoratori che subiscono un aumento nel 2026: di chi si tratta
La categoria di lavoratori coinvolta in questo aumento salariale è quella scolastica, in cui ci sarà una visibile variazione salariale per quanto minima. 142 euro lordi al mese per i docenti; 104,03€ lordi al mese per il personale Ata nel prossimi contratti. Stando a quanto rilasciato dalla legge di bilancio, il nuovo contratto garantisce 135,25€ lordi al mese per tredici mensilità, e sommando i due cicli contrattuali si possono raggiungere i 277€ di aumento nel complesso.

Anche il settore universitario e Afam cresce a livello salariale. In questo caso, parliamo di 225€ lordi mensili per il segmento delle elevate professionalità negli atenei; 135€ mensili per il personale non dirigenziale inserito nella stessa area; 131€ per i funzionari universitari; 165€ mensili nelle mani di cocenti e personale Ata del comparto Afam. In questo caso, sempre considerando i due cicli contrattuali, l’aumento è di 420€ mensili per le elevate professionalità e 339€ per il personale Afam.
Non dimentichiamo neanche il settore della ricerca, che registra fondamentalmente la revisione salariale più consistente, con gli stipendi aumentati legati alla valorizzazione delle professionalità tecnico-scientifiche. Per il personale non dirigente parliamo di 167€ lordi mensili e 229€ mensili per tecnici e ricercatori. Questi aumenti di stipendio hanno un enorme valore dal punto di vista economico, per quanto siano sensibili e non rivoluzionari. Ma è certamente un inizio per raggiungere il tanto ricercato riequilibrio salariale in questi anni. Di sicuro è una buona iniziativa che speriamo rappresenti solo il preludio ad altre grandi svolte sul piano degli stipendi scolastici.





