Dal nuovo anno arrivano cambiamenti importanti sui tributi locali: ecco cosa aspettarsi dall’IMU 2026. I dettagli

Il 2026 si avvicina e, con esso, un cambiamento importante per quanto riguarda i tributi locali. IMU, bollo auto, TARI: tutte imposte con cui ogni anno milioni di contribuenti devono fare i conti e che, da tempo, sono al centro di richieste di semplificazione. Il prossimo anno potrebbe segnare una svolta, non solo per i meccanismi di pagamento, ma soprattutto per il modo in cui Regioni e Comuni gestiranno i debiti dei cittadini.

Negli ultimi mesi si è molto parlato di riforma fiscale, annunciata come una revisione complessiva del sistema tributario locale. Tuttavia, il percorso della riforma è entrato in una fase di stallo, lasciando molti interrogativi aperti. Nonostante questo freno, qualcosa si muove comunque: la Legge di Bilancio 2026 introduce uno strumento che anticipa parte della riforma e che potrebbe cambiare il rapporto tra cittadini ed enti locali.

Si tratta di una novità che avrà effetti immediati dal 1° gennaio 2026 e che punta a offrire una via più semplice e sostenibile per regolarizzare vecchi debiti relativi a IMU, TARI, bollo auto e altri tributi territoriali. Un cambiamento atteso e che porterà con sé diverse opportunità per chi vuole mettersi in regola senza essere sommerso da sanzioni e interessi.

La grande novità: arriva la rottamazione perenne dei tributi locali

Dal 2026 prende vita un meccanismo di “pace fiscale” permanente, pensato per permettere a Regioni, Comuni, Province e Città metropolitane di attivare in autonomia procedure di definizione agevolata dei propri tributi. In parole semplici, ogni ente potrà decidere di ridurre o azzerare sanzioni e interessi su IMU, TARI, bollo auto e altre imposte locali non pagate.

rottamazione più flessibile
Nuovo anno, nuove regole: i contribuenti potranno gestire i debiti con una rottamazione più flessibile-diritto-lavoro

Non si tratta della classica rottamazione nazionale delle cartelle: qui le amministrazioni locali avranno un margine decisionale molto più ampio. Ogni territorio potrà stabilire regole, tempi e modalità della sanatoria, adattandola alle proprie esigenze e alle possibilità dei contribuenti. In questo modo si vuole aiutare i cittadini a rimettersi in regola e, allo stesso tempo, garantire agli enti locali un recupero più efficace delle somme dovute.

Le amministrazioni potranno applicare sconti significativi su interessi maturati negli anni – spesso la parte più onerosa – e sanzioni, che possono far lievitare notevolmente un debito inizialmente modesto. La rottamazione inoltre potrà essere attivata anche quando è già in corso un accertamento, un ricorso o una procedura legale: una possibilità che semplifica notevolmente la vita del contribuente, permettendo di chiudere la situazione in maniera agevolata.

Resta però un vincolo fondamentale: ogni ente dovrà garantire l’equilibrio di bilancio. Per questo motivo, l’attivazione della rottamazione non sarà automatica, ma dipenderà dalle scelte dei singoli territori. Sebbene le modifiche strutturali alla disciplina dell’IMU — previste dalla riforma dei tributi locali — siano al momento congelate, la rottamazione perenne rappresenta già un passo avanti importante.

I contribuenti che hanno arretrati potranno infatti contare su una strada più accessibile per estinguere i propri debiti. Le novità “tecniche” sull’IMU, come le nuove regole per la riscossione, rimangono in sospeso a causa del mancato accordo tra Stato e Regioni. Tuttavia, la Legge di Bilancio tenta di spingere almeno una parte della riforma, puntando proprio sulla definizione agevolata.