Un’opportunità potenzialmente molto utile, ma che non sarà valida automaticamente per tutti. Il consiglio è monitorare le comunicazioni del proprio Comune.

C’è molto scalpore per una novità introdotta nella Legge di Bilancio 2026 che, se fa felice molti, sta facendo storcere il naso ai cittadini impeccabili. Si tratta di una nuova forma di “sanatoria” per una parte dei tributi locali e delle multe non pagate. Se approvata definitivamente, questa misura promette di alleggerire il peso dei debiti accumulati negli anni, offrendo una via d’uscita più morbida a chi ha lasciato indietro pagamenti come il bollo auto, la Tari o alcune sanzioni amministrative. Ma prima di immaginare condoni generalizzati, è bene chiarire come funziona davvero questo meccanismo e quali limiti prevede.

La fase iniziale è quella della prudenza: nulla scatterà automaticamente. Anche se il governo ha aperto la porta a una definizione agevolata, saranno i singoli Comuni e le Regioni a decidere se sfruttare o meno questa possibilità. Questo significa che non tutti i cittadini avranno accesso alle stesse condizioni: ogni ente locale potrà stabilire tempi, criteri e tipologie di debiti che intende includere. Una scelta che dipenderà dallo stato delle casse pubbliche e dalla volontà politica di favorire un rientro più rapido delle somme dovute.

Per ora, quindi, la sensazione è quella di una potenziale occasione, ma ancora tutta da costruire. E per chi attende risposte precise, sarà necessario seguire gli sviluppi nelle prossime settimane, soprattutto per capire quali amministrazioni decideranno concretamente di aderire.

Che cosa cambia davvero con la nuova sanatoria

La novità principale riguarda la possibilità per Comuni e Regioni di applicare una sorta di “rottamazione locale” su tributi e sanzioni di propria competenza. In parole semplici: se un contribuente non ha pagato un’imposta locale o una multa, potrebbe avere l’occasione di mettersi in regola pagando solo l’importo originario e non le sanzioni maturate nel tempo. È un meccanismo che mira a favorire chi vuole chiudere un debito senza essere soffocato da more, interessi e penalità accumulate negli anni.

Bollo auto e multe
Bollo auto e multe: una nuova chance con rateizzazione e costi ridotti – diritto-lavoro

Ma quali debiti rientrerebbero? L’elenco è ampio: Imu non versata, Tari, canone di occupazione suolo pubblico, imposta di soggiorno, bollo auto e moto, multe per violazioni del Codice della Strada (solo per la parte economica).

Sono invece esclusi – senza eccezioni – tributi collegati all’Irpef, come le addizionali comunali e regionali, e l’Irap. Restano fuori anche i casi già coinvolti in precedenti rottamazioni non concluse o quelli relativi al recupero di aiuti di Stato giudicati illegittimi. Il vantaggio principale della nuova sanatoria sarebbe che il contribuente potrebbe dover versare soltanto la somma originaria, con possibilità di rateizzazione e interessi contenuti entro il 4% annuo. Per il bollo auto, spesso causa di morosità prolungate, sarebbe un modo concreto per chiudere una pendenza annosa risparmiando molto. Lo stesso vale per le multe stradali: si può ottenere uno sconto sulla parte economica, ma restano intatti gli effetti accessori, come la decurtazione dei punti.