La Manovra di Bilancio porta con sé due novità fiscali che potrebbero cambiare il panorama delle imposte per migliaia di contribuenti
Il governo ha introdotto modifiche rilevanti per l’IRPEF e la gestione dei debiti tributari, con un focus particolare sulle cartelle esattoriali e sulle imposte locali. Andiamo a vedere quali sono le novità previste.
I contribuenti dovranno monitorare attentamente le scadenze e le modalità di adesione sia alla rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali, sia alla sanatoria dei tributi locali.
Debiti con il Fisco: le novità nel 2026
La prima novità riguarda il sistema di tassazione dell’IRPEF, che viene riformato a partire dal 2026. In seguito a un progressivo allineamento, il numero degli scaglioni è stato ridotto, passando da quattro a tre. Ma la vera novità risiede nella modifica dell’aliquota del secondo scaglione, che subirà un abbassamento, con l’intento di alleggerire il carico fiscale per i contribuenti che si trovano in quella fascia di reddito. Questa misura, che riguarda milioni di lavoratori e pensionati, si inserisce in un più ampio processo di semplificazione del sistema tributario, che mira a rendere il fisco più equo e comprensibile per la popolazione.

La seconda grande novità riguarda la cosiddetta “rottamazione quinquies” delle cartelle esattoriali. Si tratta di una nuova sanatoria che permetterà ai contribuenti di saldare i debiti tributari accumulati con l’Agenzia delle Entrate Riscossione. Introdotta dalla Legge di Bilancio, la rottamazione quinquies avrà inizio nel 2026, ma come sempre accade con queste misure, l’approvazione definitiva dipenderà dagli emendamenti e dalle modifiche che potrebbero emergere durante l’iter legislativo.
Questa rottamazione rappresenta una nuova opportunità per coloro che hanno accumulato arretrati tributari, permettendo loro di saldare i debiti in modo agevolato, con la possibilità di dilazionare i pagamenti in 54 rate bimestrali. Inoltre, i contribuenti che erano stati esclusi dalle precedenti sanatorie potranno beneficiare di un “ripescaggio”, ossia la possibilità di partecipare a questa nuova misura anche se in passato non avevano potuto accedervi.
Oltre alla rottamazione delle cartelle esattoriali nazionali, il governo ha introdotto una misura parallela che riguarda i tributi locali. A partire dal 2026, infatti, anche i Comuni, le Provincie e le Regioni avranno la possibilità di adottare una sanatoria per i tributi non riscossi, permettendo ai contribuenti di saldare i debiti nei confronti degli enti locali con modalità agevolate.
La sanatoria dei tributi locali consentirà ai cittadini di ridurre o eliminare i debiti accumulati con gli enti locali, come imposte sulla casa (IMU), tasse sui rifiuti (TARI) e altre imposte comunali o regionali. Queste agevolazioni mirano a favorire il recupero di entrate per gli enti locali, che altrimenti potrebbero risultare difficili da incassare, e a dare una nuova possibilità ai contribuenti che si trovano in difficoltà economiche.
Importante sottolineare che non tutti i debiti relativi agli enti locali saranno necessariamente inclusi nella sanatoria. Gli enti potranno scegliere di escludere alcune categorie di tributi, ma in generale l’obiettivo della misura sarà quello di favorire la regolarizzazione della posizione fiscale di quei contribuenti che, pur avendo accumulato debiti, potrebbero essere in difficoltà nel saldarli per intero.





