Conoscere e combinare le opportunità offerte da Legge 104 e Legge 162 significa accedere a un sistema più completo di tutele, fatto non solo di diritti, ma di aiuti concreti per migliorare davvero la qualità della vita quotidiana.

Quando si parla di tutela delle persone con disabilità, la Legge 104/1992 è sicuramente la prima a venire in mente. È la normativa di riferimento per garantire diritti fondamentali a chi vive una condizione di disabilità e ai familiari che se ne prendono cura. Ma non tutti sanno che esiste un altro importante strumento di sostegno: la Legge 162/1998, pensata per offrire aiuto concreto e personalizzato, con progetti costruiti su misura in base ai bisogni di ogni persona.

Questa legge, spesso meno conosciuta, permette di ottenere servizi e assistenza diretti, finanziati in gran parte dai Comuni. È una risorsa preziosa per chi ha una disabilità grave e necessita di supporto continuativo nella vita quotidiana, sia in casa che fuori. Le novità introdotte nel 2025, inoltre, hanno reso il quadro dei benefici ancora più ampio, rafforzando l’integrazione tra le due leggi e migliorando l’accesso ai contributi economici e ai servizi sociali.

Prima di entrare nel dettaglio, è utile capire che la Legge 104 e la Legge 162 non si escludono a vicenda, ma possono essere utilizzate insieme. La prima riconosce diritti e agevolazioni generali; la seconda punta invece a creare un piano di assistenza personalizzato che risponda ai bisogni concreti di ogni persona e della sua famiglia.

Legge 104 e Legge 162: cosa cambia

La Legge 104 rappresenta la base della tutela delle persone con disabilità. Offre permessi retribuiti ai lavoratori che assistono familiari disabili, congedi straordinari, agevolazioni fiscali e priorità in alcune graduatorie pubbliche. Tuttavia, non copre tutti gli aspetti della vita quotidiana: spesso chi ha una disabilità grave ha bisogno di servizi di assistenza continua, aiuti domestici o supporto educativo.

Le due leggi sulla disabilità
Le due leggi sulla disabilità si completano, garantendo diritti e sostegno personalizzato a chi ne ha più bisogno – diritto-lavoro

Ed è qui che entra in gioco la Legge 162, che si concentra sull’assistenza personalizzata. Il Comune di residenza, valutando la situazione familiare, sanitaria ed economica (attraverso l’ISEE), elabora un Piano Personalizzato di Assistenza (PPA). Questo piano può includere:

  • assistenza domiciliare quotidiana (aiuto nella cura della persona o nelle faccende domestiche);
  • supporto educativo per bambini e ragazzi;
  • servizi di trasporto per visite mediche o attività sociali;
  • contributi economici per gestire autonomamente l’assistenza.

Il piano può essere gestito sia in forma diretta, se è il Comune a organizzare e pagare i servizi. sia in forma indiretta, se la famiglia riceve un contributo per scegliere autonomamente operatori e servizi, rendicontando poi le spese.

Per accedere ai benefici della Legge 162, è necessario che la persona sia riconosciuta come portatrice di disabilità grave ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della Legge 104. Una volta ottenuto il verbale dell’INPS, si presenta la domanda al Comune di residenza, allegando copia del verbale di invalidità, ISEE aggiornato, una relazione sanitaria del medico curante, una scheda sociale compilata da un assistente sociale. Non tutti i Comuni aderiscono al programma, ma quelli che lo fanno pubblicano ogni anno bandi con scadenze precise. È importante quindi informarsi tempestivamente presso i servizi sociali comunali.