Nei mesi estivi, quando l’Italia accoglie milioni di visitatori, sono i lavoratori del turismo e della ristorazione a garantire il ritmo e la qualità dell’accoglienza. Turni che si allungano oltre la mezzanotte, festività trascorse dietro un bancone o alla reception, ore extra che tengono in moto uno dei settori più vitali dell’economia nazionale. A loro, anche nel 2026, è destinato un riconoscimento concreto: il bonus lavoratori turismo, confermato dalla nuova Legge di Bilancio.

L’incentivo, introdotto per la prima volta nel 2023 per sostenere il rilancio post-pandemico del comparto, si è rivelato una misura efficace e apprezzata. Dopo alcune proroghe, la manovra economica approvata dal Consiglio dei Ministri il 17 ottobre 2025 ne prevede la continuità per tutto il periodo dal 1° gennaio al 30 settembre 2026, mantenendo le stesse condizioni che ne hanno decretato il successo.

Come funziona il bonus: fino al 15% in più sul netto

Il meccanismo è semplice ma vantaggioso. I lavoratori del turismo, della ristorazione e degli stabilimenti termali che svolgono turni notturni o nei giorni festivi riceveranno una maggiorazione del 15% sulle retribuzioni lorde percepite per queste prestazioni. La caratteristica più interessante è che questa somma non è soggetta a tassazione: non incide sull’IRPEF e non concorre al reddito complessivo, trasformandosi così in un guadagno netto, immediatamente visibile in busta paga.

Il beneficio è riservato a chi, nell’anno precedente, ha dichiarato un reddito da lavoro dipendente non superiore a 40.000 euro. Una soglia che amplia la platea dei potenziali beneficiari, includendo gran parte del personale stagionale e dei lavoratori a tempo determinato.

Il bonus non viene assegnato in automatico. E’ necessario che il lavoratore presenti una richiesta al proprio datore di lavoro, dichiarando di possedere i requisiti previsti. Sarà poi l’azienda ad applicare la maggiorazione direttamente in busta paga e a recuperare le somme erogate tramite credito d’imposta. Utilizzando il modello F24 con il codice tributo 1702.

Un sistema collaudato, che consente di sostenere il reddito dei dipendenti senza gravare sui bilanci delle imprese. Per i datori di lavoro, infatti, la compensazione tramite credito d’imposta rappresenta un meccanismo snello e sostenibile, in particolare per le piccole realtà del comparto turistico.

Bonus in busta paga
Come funziona il bonus: fino al 15% in più sul netto – diritto-lavoro.com

La conferma del bonus nel 2026 va letta anche come un segnale politico ed economico di continuità. Turismo e ristorazione restano due pilastri del PIL italiano, ma anche tra i comparti più esposti alla stagionalità e ai turni disagiati. Premiare chi lavora nei momenti più intensi significa valorizzare professionalità spesso invisibili ma fondamentali per l’immagine e la competitività del Paese.

Un aiuto che non risolve tutti i problemi del settore, ma che restituisce dignità e riconoscimento a migliaia di lavoratori. Che, mentre gli altri festeggiano, continuano a far brillare il turismo italiano. E questo, più che un bonus, è un segnale di rispetto.