La riforma del calcolo ISEE si candida a diventare una delle innovazioni sociali più incisive degli ultimi anni.
L’effetto concreto sarà quello di allargare la platea dei beneficiari delle misure assistenziali, aumentare gli importi per chi già accede e, più in generale, riportare al centro del dibattito il tema dell’equità nell’accesso al welfare.
Per comprendere la portata della riforma, è utile ricordare che è lo strumento cardine attraverso cui lo Stato misura la condizione economica di una famiglia. In base a questo indice vengono stabiliti limiti di accesso e importi per una vasta gamma di prestazioni: dall’Assegno Unico all’Assegno di Inclusione, dai bonus per l’energia e l’acqua agli sgravi per lo studio universitario, passando per le agevolazioni sanitarie, i contributi affitto e molto altro.
ISEE, con le nuove regole sarà più facile chiedere l’Assegno Unico e quello di Inclusione: i nuovi limiti
La principale rivoluzione prevista nella Legge di Bilancio 2025 riguarda l’abitazione principale, ovvero la casa in cui la famiglia risiede. Fino ad oggi, questa entrava nel calcolo dell’ISEE con una formula agevolata ma comunque penalizzante, infatti, veniva applicata una franchigia e una riduzione dell’incidenza, ma non era esclusa del tutto.

Dal 2026, però, l’abitazione principale non verrà più conteggiata nel patrimonio immobiliare ai fini ISEE. In altre parole, possedere la casa in cui si vive non sarà più un fattore penalizzante per accedere a bonus o agevolazioni. È un cambiamento che favorisce milioni di famiglie italiane, molte delle quali si sono viste escluse fino ad ora proprio a causa del valore, spesso teorico, dell’immobile di residenza.
Alla modifica sulla casa si affianca un’altra novità già annunciata mesi fa, l’esclusione dal calcolo dell’ISEE di tutti i titoli di Stato e prodotti finanziari garantiti dallo Stato (come Buoni Fruttiferi Postali, libretti postali, BTP) fino a 50.000 euro per nucleo familiare.
La somma di questi due interventi produrrà, nella pratica, un abbassamento significativo dell’ISEE per moltissime famiglie italiane. Questo si tradurrà in:
- Accesso più facile a bonus e sussidi: famiglie che oggi superano di poco la soglia ISEE per accedere a prestazioni come l’Assegno di Inclusione o i bonus sociali su luce e gas, dal 2026 potrebbero rientrarvi pienamente.
- Incremento dell’importo per chi già riceve aiuti: alcune misure, come l’Assegno Unico, hanno un importo variabile in base al valore ISEE. Un ISEE più basso significa maggiori somme ricevute ogni mese.
- Sgravi fiscali più generosi: detrazioni per spese universitarie, sanitarie o scolastiche diventerebbero più accessibili o più vantaggiose, proprio perché legate all’indicatore economico.
- Più equità tra proprietari e affittuari: spesso chi vive in affitto godeva di un ISEE più basso rispetto a chi possiede una casa modesta. L’esclusione della prima casa riequilibra la situazione, premiando davvero chi ha meno, e non chi appare tale solo formalmente.





