Quando i figli compiono 21 anni e finiscono le erogazioni dell’Assegno Unico, è facile sbagliare la compilazione del 730. E l’errore può costare caro.

E’ facile cadere in qualche errore quando si compila il modello 730. E non è un caso che quest’ operazione venga affidata ad un commercialista, essendo una delle attività più delicate di ogni contribuente italiano, soprattutto se ci sono figli a carico. Se sbagliare può essere molto facile, lo è ancor di più quando i figli diventano maggiorenni e smettono di ricevere l’Assegno Unico. 

Proprio in questa fase di transizione, molti rischiano di commettere un errore apparentemente banale ma che può avere conseguenze pesanti: dimenticare di aggiornare i dati sulle detrazioni spettanti. La trappola si nasconde nella confusione proprio tra l’Assegno Unico e le detrazioni fiscali per figli a carico. Sono due misure diverse, non cumulabili, ma che possono valere entrambe nel corso dello stesso anno, a seconda dell’età del figlio. È qui che si gioca tutto: basta compilare male una colonna del modello 730, e si rischia di perdere centinaia di euro di detrazioni.

Il caso più comune riguarda i figli che nel 2024 compiono 21 anni. Fino al compimento dell’età limite, se si ricevono gli importi dell’Assegno Unico, le detrazioni per figli a carico sono sospese. Ma quando l’Assegno termina – per esempio ad agosto – da quel momento tornano ad applicarsi le detrazioni Irpef per i mesi restanti. Il punto è: come si segnala correttamente tutto questo nella dichiarazione dei redditi 2025?

Dove si annida l’errore: attenzione alla colonna 10

Nel modello 730/2025, per evitare di perdere le detrazioni spettanti, bisogna prestare particolare attenzione al quadro dei familiari a carico. I figli devono essere inseriti nei righi da 2 a 5, ma la vera chiave è la colonna 10, dedicata ai mesi in cui il figlio, pur avendo 21 anni o più, è stato fiscalmente a carico senza percepire più l’Assegno Unico.

Attenzione colonna 10
Attenzione alla compilazine della colonna 10 – diritto-lavoro

Facciamo un esempio: tuo figlio è nato a luglio 2003. A luglio 2024 compie 21 anni e da agosto non riceve più l’Assegno Unico. In questo caso, potrai chiedere le detrazioni solo per i mesi da agosto a dicembre 2024. Quindi nella colonna 10 dovrai indicare “5”. Se dimentichi di farlo, perdi il diritto alle detrazioni per quei cinque mesi.

Altri punti da compilare con attenzione

  • Colonna 1: va barrata la casella “F1” se si tratta del primo figlio a carico.
  • Colonna 4: inserire sempre il codice fiscale del figlio, anche se non si ha diritto alle detrazioni.
  • Colonna 5: indicare i mesi totali di carico nel 2024. Nel caso precedente, sarà “12”, ma solo se il figlio è rimasto a carico per tutto l’anno (attenzione: l’Assegno Unico non cancella il concetto di “carico fiscale” ai fini di spese mediche, istruzione, ecc.).
  • Colonna 7: specificare la percentuale spettante (50% ciascuno tra i genitori, oppure 100% al genitore con reddito più alto, se concordato).

Molti contribuenti danno per scontato che le detrazioni per figli a carico si “attivino” automaticamente al termine dell’Assegno Unico, ma non è così. Serve segnalarlo manualmente nel 730/2025. Se sbagli o dimentichi di farlo, non solo perdi il beneficio, ma potresti anche incorrere in controlli futuri o dover rinunciare a un rimborso che ti spetta di diritto.