In ogni situazione, è fondamentale agire prontamente e conservare ogni prova utile per eventuali richieste di indennizzo.
L’interruzione del servizio idrico senza preavviso è un problema che può colpire improvvisamente famiglie e attività, creando disagi significativi.
Pochi sanno, però, che in queste situazioni è possibile richiedere un rimborso o un indennizzo, grazie alle norme vigenti stabilite da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), che tutela i diritti degli utenti e la qualità del servizio idrico.
Interruzione del servizio idrico: definizione e responsabilità del gestore
L’interruzione del servizio idrico non si limita alla completa mancanza d’acqua, ma comprende anche fenomeni come la pressione insufficiente, flusso intermittente, razionamenti improvvisi o acqua non potabile. Queste interruzioni possono essere programmate, con comunicazione anticipata da parte del gestore, oppure non programmate, causate da guasti improvvisi o emergenze senza alcun preavviso.
In caso di interruzioni non programmate, il gestore del servizio idrico ha l’obbligo di attivare un servizio sostitutivo entro 48 ore, ad esempio con autobotti, e di garantire un servizio di pronto intervento attivo 24 ore su 24, sette giorni su sette, con numeri verdi gratuiti facilmente reperibili su bollette e siti ufficiali. La mancata tempestività o la gestione inefficiente possono dar diritto agli utenti a un indennizzo automatico.
Quando è previsto un indennizzo per la mancata fornitura d’acqua?
Gli utenti hanno diritto a un rimborso in caso di:
- Mancato rispetto del preavviso di almeno 48 ore per interruzioni programmate;
- Mancata risoluzione del guasto entro 48 ore nelle interruzioni non programmate;
- Mancata attivazione di un servizio alternativo in caso di emergenza.
Qualora l’interruzione provochi danni economici rilevanti, come la chiusura temporanea di un’attività commerciale o danni agli impianti domestici, è possibile richiedere un risarcimento supplementare, presentando prove documentali delle perdite subite.
Come richiedere il rimborso e cosa fare in caso di interruzione improvvisa
In presenza di un’interruzione prolungata o non preannunciata, il primo passo è contattare il proprio gestore idrico tramite il numero verde o il sito ufficiale per verificare la possibilità di un rimborso, che in molti casi viene riconosciuto automaticamente e accreditato nella bolletta successiva.

È importante annotare con precisione data, ora e durata dell’interruzione, conservando eventuali comunicazioni o ricevute di spese sostenute per affrontare la mancanza d’acqua.
Se il gestore non risponde o rifiuta il rimborso, si può inviare un reclamo scritto e, in caso di mancata risposta o esito insoddisfacente, rivolgersi allo Sportello per il Consumatore di ARERA o attivare una procedura di conciliazione gratuita, anche online.
Interruzione del servizio idrico in condominio: responsabilità e azioni da intraprendere
Nel contesto condominiale, l’interruzione può derivare da problemi interni all’impianto condominiale (come guasti all’autoclave o alle tubature interne) oppure da guasti sulla rete idrica pubblica. Nel primo caso, è compito dell’amministratore di condominio intervenire o incaricare tecnici specializzati; nel secondo, la responsabilità ricade sul gestore idrico.
Gli abitanti del condominio devono verificare con i vicini se il problema riguarda solo la propria unità immobiliare o tutto lo stabile, avvisare tempestivamente l’amministratore e, se confermato che si tratta di un guasto sulla rete pubblica, contattare il numero verde del gestore per segnalare il disservizio e richiedere informazioni sul ripristino.





