Acquistare una casa è un passo importante per molte coppie, anche per quelle non sposate. Ecco cosa dice la legge
Sebbene non siano legate da vincoli matrimoniali, le coppie conviventi condividono comunque responsabilità finanziarie e legali. Quando si tratta di accendere un mutuo, il finanziamento cointestato tra conviventi è una soluzione che offre vantaggi significativi, ma è anche fondamentale conoscere gli aspetti pratici e le implicazioni di tale scelta.
Le coppie non sposate, proprio come quelle sposate, possono richiedere un mutuo cointestato per acquistare una casa. Le banche, infatti, non discriminano sulla base dello status matrimoniale dei richiedenti. Ciò che conta per gli istituti di credito è la capacità di solvibilità e stabilità economica dei due partner. Avere due redditi a disposizione, inoltre, riduce il rischio per la banca, migliorando le condizioni del mutuo e la possibilità di ottenere finanziamenti vantaggiosi.
Requisiti per ottenere un mutuo cointestato
Per ottenere un mutuo cointestato, le banche esaminano diversi fattori legati sia ai richiedenti che all’immobile. I principali requisiti includono redditi Stabili: a banca chiederà documentazione che attesti entrate regolari, come buste paga o dichiarazioni fiscali.

Storia Creditizia: è essenziale che entrambi i partner abbiano un buon profilo creditizio, senza debiti insoluti o problematiche preesistenti. Età: le banche stabiliscono limiti di età per la durata del mutuo, di solito tra i 75 e gli 80 anni, per garantire che il finanziamento possa essere estinto entro la vita utile del mutuatario. Garanzie Aggiuntive: polizze assicurative, altri immobili intestati o garanti esterni possono influenzare la decisione della banca.
Inoltre, è fondamentale che l’immobile rispetti le normative edilizie e urbanistiche, e che il valore dell’immobile sia compatibile con l’importo richiesto. Le banche solitamente non concedono mutui se il Loan To Value (LTV) supera l’80%, a meno che non si tratti di specifici programmi come i mutui under 36.
Le coppie non sposate che acquistano una casa possono godere di alcune agevolazioni fiscali, simili a quelle per i coniugi, se l’immobile acquistato non appartiene alle categorie di lusso. Le principali agevolazioni includono:
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Imposta di Registro: Ridotta al 2% anziché al 9%, se l’acquisto non è soggetto a IVA.
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IVA: Se l’acquisto è soggetto a IVA, la tassa è ridotta al 4% per gli immobili acquistati entro 5 anni dalla costruzione o ristrutturazione.
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Detrazione degli Interessi Passivi: È possibile detrarre il 19% degli interessi passivi sul mutuo, fino a un massimo di 4.000 euro annui.
Inoltre, per le coppie non sposate che acquistano una prima casa, esistono agevolazioni speciali come il mutuo under 36, che consente di ottenere finanziamenti al 100% grazie alla garanzia pubblica offerta dal Fondo Consap.
In caso di separazione, la gestione del mutuo cointestato potrebbe diventare complessa. Le opzioni per risolvere la situazione includono accollo del mutuo: Un partner può farsi carico del mutuo, liberando l’altro da ogni obbligo. Questa operazione, tuttavia, richiede l’approvazione della banca e una valutazione della capacità finanziaria del partner che rimarrà intestatario. Sostituzione di un Cointestatario: la banca può consentire la sostituzione di uno dei cointestatari, a condizione che il nuovo partner soddisfi i requisiti economici. Vendita dell’Immobile: se entrambe le parti sono d’accordo, l’immobile può essere venduto e il ricavato utilizzato per estinguere il mutuo, dividendo eventualmente l’eventuale surplus.





