Vincere una causa contro un nullatenente non significa automaticamente incassare il risarcimento: ecco cosa succede e chi paga al posto suo.

In teoria, vincere una causa dovrebbe essere un punto di arrivo. Il tribunale ti dà ragione, stabilisce che hai subito un danno e che ti spetta un risarcimento. Ma poi, nella realtà dei fatti, ti ritrovi davanti a un muro.

Perché se la persona condannata a pagare è nullatenente, cioè priva di beni pignorabili o di un reddito regolare, allora la sentenza rischia di rimanere solo carta. E a quel punto è legittimo chiedersi: e adesso chi paga?

Ecco chi paga se vinci contro un nullatenente

È una domanda più comune di quanto si pensi, perché non sono pochi i casi in cui la giustizia civile si scontra con l’incapacità economica del debitore. Infatti, il problema non è tanto ottenere una condanna, quanto farla valere concretamente. Se il soggetto contro cui si è intentata la causa non ha conti correnti, immobili o uno stipendio regolare, le possibilità di recuperare i soldi si riducono drasticamente. Eppure, non è sempre detto che finisca lì.

Il primo passo da fare, una volta ottenuta la sentenza favorevole, è procedere con il cosiddetto titolo esecutivo, cioè il documento che permette di avviare l’esecuzione forzata. Si può tentare un pignoramento, fare una visura patrimoniale, cercare beni intestati al debitore. A volte emergono piccole proprietà, magari un’auto o un credito verso terzi. Però, quando davvero non c’è nulla da prendere, entrano in gioco altre valutazioni.

Nullatenente e risarcimento cosa succede
Ecco chi risarcisce se a perdere è un nullatenente (diritto-lavoro.com)

Una delle possibilità meno note ma importanti è quella che riguarda la responsabilità solidale. In certi casi, infatti, il debitore non è l’unico responsabile. Se per esempio il danno è stato causato da un dipendente nell’esercizio delle sue funzioni, o da un minore, può esserci un soggetto terzo (azienda, genitore, tutore) obbligato in solido al risarcimento. E allora sì, si può puntare su chi ha mezzi per pagare.

Un altro fronte è quello delle assicurazioni. In molte situazioni — come incidenti stradali, danni in ambito professionale o sanitario — il soggetto responsabile è coperto da una polizza. In quel caso, è la compagnia assicurativa a risarcire, anche se l’autore materiale del danno è nullatenente. Certo, serve dimostrare che la circostanza rientra nei termini previsti dal contratto, ma spesso è proprio lì che si può trovare una via d’uscita concreta.

Infine, c’è anche un discorso più ampio legato al Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada o altri strumenti pubblici previsti per situazioni specifiche. Non si tratta di soluzioni semplici né immediate, però sono strade percorribili quando tutte le altre si chiudono.

Insomma, vincere una causa contro un nullatenente non significa per forza arrendersi. Serve pazienza, un po’ di strategia legale e, soprattutto, capire dove guardare. Perché spesso, dietro un “non c’è nulla da prendere”, si nasconde solo la necessità di scavare più a fondo.