Una novità importante per i genitori lavoratori dipendenti: ecco l’aiuto disposto dal Governo con gli ultimi provvedimenti
L’indennità per il congedo parentale salirà all’80% della retribuzione per un periodo massimo di tre mesi. La misura, contenuta nella Legge di Bilancio 2025 e formalizzata attraverso la circolare INPS n. 95 del 26 maggio 2025, rappresenta un significativo passo avanti sul fronte delle politiche familiari e della conciliazione tra vita privata e lavoro.
Il congedo parentale è un periodo di astensione facoltativa dal lavoro che può essere richiesto da entrambi i genitori nei primi anni di vita del figlio. L’obiettivo del congedo è permettere una cura più diretta e personale del bambino, favorendo un equilibrio familiare più equo. Fino al 2024, l’indennità per questo congedo prevedeva una copertura retributiva ridotta, pari al 30% dello stipendio per i primi sei mesi (fruibili entro i primi dodici anni del figlio), con percentuali minori o addirittura nulle per i periodi successivi. Dal 2025, almeno per tre mesi, le cose cambieranno sensibilmente.
Cosa cambia con la nuova normativa
Con le nuove disposizioni, ogni genitore dipendente ha diritto a tre mesi di congedo parentale retribuiti all’80% del proprio stipendio. Questa misura si applica nei primi sei anni di vita del figlio oppure, nel caso di adozione o affidamento, nei sei anni successivi all’ingresso del minore in famiglia. I tre mesi indennizzati all’80% possono essere utilizzati alternativamente dai due genitori oppure da uno solo, in base alle proprie esigenze familiari.

È importante sottolineare che questi tre mesi non si aggiungono al totale dei mesi di congedo parentale già previsti dalla legge (che restano 10 o 11, a seconda delle modalità di fruizione tra madre e padre), ma costituiscono un miglioramento dell’indennità economica. In sostanza, tre mesi del congedo potranno essere pagati all’80% anziché al 30% o al 60% (come previsto da una versione transitoria della misura nel 2024).
Possono accedere all’aumento dell’indennità solo i lavoratori dipendenti, sia del settore privato che del settore pubblico. Sono esclusi dalla misura i lavoratori autonomi, i liberi professionisti e coloro che sono iscritti alla Gestione Separata INPS.
Per avere diritto all’80%, il congedo parentale dovrà essere fruito dopo il 1° gennaio 2025 e il congedo obbligatorio di maternità o paternità dovrà essersi concluso a partire dal 31 dicembre 2024. In caso contrario, si applicheranno le vecchie regole.
La domanda per accedere al congedo parentale va inoltrata all’INPS esclusivamente attraverso i canali ufficiali: il portale online dell’istituto (www.inps.it), il Contact Center INPS (numero 803.164 da rete fissa, gratuito), oppure tramite l’assistenza di un patronato. I dipendenti pubblici devono invece rivolgersi direttamente all’amministrazione di appartenenza, che gestisce internamente la pratica.





