Questa situazione mette in evidenza le difficoltà che molti pensionati affrontano, soprattutto in un contesto economico ancora precario.
L’INPS ha recentemente rilasciato il cedolino di pensione per il mese di giugno, portando brutte notizie per molti pensionati. Infatti, un numero limitato di pensionati subirà una trattenuta di 50 euro al mese, un cambiamento che preoccupa molte famiglie già in difficoltà economica.
Questa situazione, che potrà durare fino a dicembre, rappresenta un vero e proprio allerta per coloro che contano su ogni euro per far fronte alle spese quotidiane.
Le cause della trattenuta
L’informazione è stata accolta con allarmismo, in particolare da parte di pensionati che già percepiscono importi ridotti. La notizia di queste trattenute è stata anticipata con un certo preavviso, ma la pubblicazione del cedolino ha fornito finalmente chiarezza su chi sarà colpito da questa misura. È fondamentale notare che l’elenco dei pensionati interessati non è pubblico, ma i diretti coinvolti possono consultare il proprio cedolino nell’area personale di MyINPS.
La questione della trattenuta di 50 euro è collegata a un’iniziativa del governo italiano risalente al 2022, durante un periodo di forte crisi economica e inflazione. Per sostenere le famiglie, il governo Draghi aveva introdotto il decreto Aiuti, che prevedeva un bonus una tantum di 250 euro per lavoratori, disoccupati e pensionati con un reddito lordo non superiore ai 35.000 euro.
Successivamente, con il decreto Aiuti ter, il bonus era stato ridotto a 150 euro, limitato però a pensionati con un reddito non superiore ai 20.000 euro.
Controlli retrospettivi e restituzione
I pagamenti di questi bonus sono stati effettuati automaticamente dall’INPS, utilizzando i dati reddituali in proprio possesso. Tuttavia, l’istituto ha anche avviato controlli retrospettivi per verificare la correttezza delle erogazioni.

Questi controlli hanno portato alla luce irregolarità, evidenziando casi di pensionati che avevano ricevuto i bonus pur non soddisfacendo i requisiti di reddito richiesti.
A seguito di queste verifiche, l’INPS ha comunicato che i pensionati che hanno superato le soglie di reddito stabilite dovranno restituire gli importi percepiti indebitamente. Per agevolare questo processo e non gravare eccessivamente sulle finanze dei pensionati, l’INPS ha deciso di trattenere 50 euro su ogni cedolino fino al completo rimborso del debito.
Questo significa che i pensionati che hanno superato i 35.000 euro di reddito dovranno restituire 200 euro, con una trattenuta di 50 euro da giugno a settembre. Allo stesso modo, chi ha un reddito superiore ai 20.000 euro dovrà restituire 150 euro, con trattenuta fino ad agosto.
Come verificare la propria situazione
In alcuni casi, i pensionati potrebbero trovarsi nella situazione di dover restituire entrambi i bonus, accumulando un debito totale di 350 euro e una trattenuta che si estenderebbe fino a dicembre. Questa condizione si verifica quando l’INPS inizialmente stima un reddito di 20.000 euro, per poi scoprire che il reddito effettivo supera i 35.000 euro, creando così un’ampia discrepanza.
Per verificare se si è tra i pensionati colpiti da questa trattenuta, è necessario accedere alla propria area personale su MyINPS e controllare il cedolino di pensione di giugno. È consigliabile prestare particolare attenzione anche alla sezione dedicata alle comunicazioni di indebiti, per assicurarsi che la trattenuta di 50 euro sia corretta e giustificata.
La trasparenza nella comunicazione da parte dell’INPS è fondamentale per garantire che i pensionati possano gestire al meglio le proprie finanze e affrontare questa sfida con maggiore consapevolezza.





