La Cassazione chiarisce: l’Assegno familiare spetta a chi mantiene davvero il minore, anche se non è un genitore. Ecco cosa cambia e come ottenerlo subito.

Gli italiani sanno bene quanto siano preziosi i nonni, definiti devi veri angeli, tanto che ad essi è stato dedicato un giorno, il 2 ottobre, proprio il giorno della festa dei Santi Angeli Custodi. I nonni danno una grande mano in famiglia: sono spesso loro che vanno a prendere i bambini a scuola, che li accudiscono mentre i genitori sono a lavoro. Eppure, “questo lavoro”, se vogliamo chiamarlo così, è totalmente gratis.

Non c’è nessuna ricompensa economica che lo Stato riconosce ai nonni, veri pilastri delle famiglie italiane. Almeno, nella maggior parte dei casi. La situazione potrebbe cambiare se sussiste una condizione particolare ed è una situazione più diffusa di quanto si pensi: nonni, ( o anche zii o parenti) che, per necessità, si fanno carico della crescita di un bambino, sostenendone tutte le spese quotidiane. La domanda che spesso emerge è semplice ma decisiva: chi mantiene economicamente davvero il minore?

Negli ultimi mesi è arrivata una risposta importante dalla Corte di Cassazione, che ha chiarito definitivamente a chi spetta l’Assegno per il nucleo familiare – una prestazione oggi sostituita dall’Assegno Unico (per chi ha figli a carico) e Assegni familiari (per il coniuge o gli orfani) – quando il bambino non è accudito dai genitori. Un chiarimento che può cambiare la vita di molte famiglie italiane e far ottenere un supporto economico finora negato o non richiesto per mancanza di informazioni.

Il caso: quando è la nonna a provvedere a tutto

La Suprema Corte, con un’ordinanza depositata il 29 ottobre, ha riconosciuto il diritto di una nonna a percepire l’assegno per il nipote con cui conviveva e di cui si occupava in tutto e per tutto. Un caso che, pur nascendo da una vertenza locale, diventa un precedente significativo e utile per tanti nuclei “di fatto”, dove ciò che conta davvero non è la parentela sulla carta, ma chi si prende cura del minore ogni giorno.

la nonna garantisce il mantenimento del nipote
Quando la nonna garantisce il mantenimento del nipote, il diritto all’Assegno familiare è confermato dalla Cassazione – diritto-lavoro

La vicenda esaminata dalla Cassazione riguardava un bambino che viveva stabilmente con la nonna, unica figura in grado di garantirgli vitto, alloggio, cure e istruzione. I genitori, infatti, non erano in condizioni di farlo: la madre non disponeva di reddito ed era affetta da una patologia grave, mentre il padre risultava completamente assente e non coinvolto nella crescita del figlio.

I giudici di primo e secondo grado avevano già riconosciuto alla nonna il diritto all’assegno familiare, sottolineando come fosse lei a provvedere in modo continuativo al mantenimento del nipote. Ma l’Inps aveva contestato questa interpretazione, sostenendo che mancavano prove sufficienti sulla cosiddetta “vivenza a carico”.

La Cassazione ha colto l’occasione per spiegare in modo chiaro un concetto importante: “ha concluso rettamente che l’unica persona convivente che da sempre provvede al mantenimento del minore è la nonna. Né può dirsi che non sia stata raggiunta la prova rigorosa chiesta dalla giurisprudenza di questa Corte in tema di vivenza a carico, poiché il quadro fattuale è di una tale univocità da rendere assolto il canone probatorio preteso.”

In parole semplici, significa che:

  • non serve che il minore viva formalmente con chi chiede l’assegno;
  • non è necessario che dipenda al 100% da quella persona;
  • bisogna però dimostrare che chi richiede il beneficio provvede al mantenimento in modo costante e prevalente.

Questa pronuncia tutela i minori che vivono in famiglie non tradizionali e riconosce il ruolo fondamentale dei parenti che, spesso in silenzio, si assumono l’onere del mantenimento. Per tutte le famiglie in situazioni analoghe, questa sentenza rappresenta un punto di riferimento: se siete voi a mantenere un nipote o un altro minore convivente, potete avere diritto all’Assegno Familiare. Basta dimostrare – anche attraverso elementi oggettivi e non necessariamente documenti formali – che contribuire al suo sostentamento è un impegno quotidiano e costante.