In arrivo un aumento fino a 100 euro al mese per molte persone: il nuovo contratto punta a riconoscere il valore reale di un comparto importante

Buone notizie in arrivo per  una specifica categoria di lavoratori che potranno contare presto su un aumento di stipendio che, a regime, porterà fino a 100 euro in più al mese. Un segnale importante che rappresenta una parte fondamentale dell’economia familiare italiana. L’aumento infatti è destinato a colf, badanti e babysitte. L’intesa, che rientra nel rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro domestico, è frutto di un lungo confronto tra associazioni dei datori di lavoro e sindacati di categoria.

L’accordo arriva in un momento importante, in cui si discute molto di salario minimo e del diritto a una retribuzione dignitosa per tutti i lavoratori. E mentre per altri comparti si attendono ancora soluzioni, il settore domestico si muove concretamente, diventando un esempio positivo di contrattazione responsabile e sostenibile. L’obiettivo? Riconoscere il valore sociale e professionale di chi si occupa quotidianamente di cura, pulizia e assistenza nelle case degli italiani.

Quanto aumentano gli stipendi: le cifre nel dettaglio

L’aumento, tuttavia, non sarà immediato: entrerà in vigore dal 1° gennaio 2026 e sarà distribuito in più fasi, per consentire un equilibrio tra le esigenze dei lavoratori e quelle delle famiglie che assumono. È comunque un passo storico: si tratta del primo incremento strutturale dal 2013, dopo anni in cui gli stipendi si erano adeguati solo al costo della vita.

Babysitter e lavoratori domestici
Babysitter e lavoratori domestici ottengono il riconoscimento che aspettavano da anni – diritto-lavoro

L’accordo prevede una crescita graduale delle retribuzioni nel triennio 2026-2028. Nel concreto:

  • +40 euro al mese a partire da gennaio 2026;
  • +30 euro dal 2027;
  • +15 euro a gennaio 2028;
  • e +15 euro da settembre 2028.

A questi importi si aggiungono 135,75 euro di adeguamento legati all’inflazione, per un totale che garantirà un aumento effettivo del potere d’acquisto.

Inoltre, l’intesa introduce una modifica importante al coefficiente di rivalutazione automatica Istat, che passerà dall’80% al 90%. Ciò significa che, in futuro, gli stipendi del settore domestico saranno più protetti dalle oscillazioni dei prezzi, evitando che l’inflazione eroda il valore reale delle buste paga.

Beneficeranno dell’aumento oltre due milioni di lavoratrici e lavoratori: in particolare colf, badanti e babysitter, cioè chi si occupa della cura di case, bambini e anziani. Queste figure, spesso impiegate con contratti regolari di 30-50 ore settimanali, svolgono un ruolo essenziale nel sistema di welfare “informale” del nostro Paese. Eppure, fino a oggi, sono rimaste in gran parte invisibili nelle discussioni sui salari e sui diritti del lavoro.

Il rinnovo del contratto vuole proprio colmare questo divario, restituendo dignità economica a professioni che permettono a molte famiglie italiane di conciliare vita privata e lavoro. Come hanno sottolineato i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Federcolf, si tratta di un riconoscimento concreto del valore umano e professionale di chi lavora nelle case.