Stipendi più alti e tasse più leggere, ecco il regalo del governo per questi lavoratori: tutti i dettagli e le curiosità

Molto spesso il mondo del lavoro è costernato da un mondo di novità che riguardano i dipendenti, il loro modo di lavorare e tutto ciò che ne concerne riguardo gli stipendi che non fanno che diminuire. Oggi, però, abbiamo una novità che fa la differenza e che riguarda un aumento presunto degli stipendi a questa categoria di lavoratori: ecco di che si tratta, tutti i dettagli e le curiosità che possono cambiarvi la vita.

Oggigiorno, la società moderna ci mette a disposizione notevoli cambiamenti che si fanno molto interessanti dal punto di vista economico e finanziario. Il mondo del lavoro sta cambiando e diventa sempre più interessante scoprire per alcune categorie di soggetti le agevolazioni di cui non si conosce l’importanza.

Oggi, siamo pronti a svelarvi cosa potrebbe succedere in termini di aumento degli stipendi, ecco tutti i dettagli e le curiosità che è davvero importante conoscere.

Aumento degli stipendi per questa categoria di soggetti: ecco i dettagli

La nuova legge di Bilancio 2026 il Governo ha deciso di destinare un pacchetto economico da circa 550 milioni di euro per i dipendenti del pubblico impiego. L’obiettivo più importante da raggiungere è proprio quello di investire maggiormente sui cittadini per rilanciare l’economia nazionale.

Stipendi più alti e tasse più leggere per questi lavoratori
Stipendi più alti e tasse più leggere per questi lavoratori- diritto-lavoro.com

Dopo diverse battaglie sindacali, il Governo abbia finalmente trovato una soluzione ad uno dei maggiori problemi del pubblico impiego, ossia il ritardo nel pagamento del TFS/TFR. 

Proprio la Corte Costituzionale , attraverso la sentenza 130/2023 ha finalmente stabilito che: “l differimento della corresponsione dei trattamenti di fine servizio (TFS) spettanti ai dipendenti pubblici cessati dall’impiego per raggiunti limiti di età o di servizio contrasta con il principio costituzionale della giusta retribuzione, di cui tali prestazioni costituiscono una componente; principio che si sostanzia non solo nella congruità dell’ammontare corrisposto, ma anche nella tempestività della erogazione”. 

L’aliquota agevolata  al 5% sarà applicata agli aumenti previsti dai contratti sottoscritti nel 2025 e nel 2026 ma viene fissato un limite per cui lo sgravio si applica solo ai redditi fino a 28 mila euro lordi l’anno.

L’agevolazione non avrà effetto retroattivo sarà operativa da gennaio 2026, quindi gli aumenti già percepiti nel 2025 non godranno dello sconto fiscale. 

I premi di produttività e le indennità legate alla performance individuale o collettiva saranno soggetti a una tassazione ridotta all’1% e non più alle aliquote IRPEF, oggi comprese tra il 23% e il 43%.