Andare in pensione a 60 anni o con 35 anni di contributi: un’occasione da cogliere prima che scada.

In un periodo in cui il tema delle pensioni torna protagonista, con ipotesi di nuove riforme in arrivo dal 2026, esiste già oggi una possibilità concreta per lasciare il lavoro prima del previsto.

Si tratta dell’isopensione, uno strumento poco conosciuto, ma estremamente utile per chi si trova nella fase finale della propria carriera lavorativa e desidera anticipare l’uscita dal mondo del lavoro senza rinunciare alla sicurezza economica.

Come andare in pensione a 60 anni con 35 anni di contributi: il trucco (legale)

L’isopensione è un meccanismo introdotto dalla normativa italiana per consentire ai lavoratori del settore privato di accedere alla pensione fino a sette anni prima rispetto ai requisiti ordinari previsti dalla legge.

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Come andare in pensione a 60 anni con 35 anni di contributi: il trucco (legale) -diritto-lavoro.com

A differenza di altri strumenti di flessibilità pensionistica, non si tratta di una misura gestita direttamente dallo Stato, bensì di un accordo tra azienda e sindacati che viene poi validato dall’INPS. Il funzionamento è semplice nella logica ma complesso nell’attuazione:

  • l’azienda deve stipulare un accordo sindacale nell’ambito di un contratto di espansione;
  • il lavoratore, se rientra tra i destinatari, può aderire volontariamente alla proposta di uscita anticipata;
  • durante il periodo che lo separa dalla pensione effettiva, riceverà un assegno mensile erogato dall’INPS ma finanziato integralmente dall’impresa.

In questo modo, chi lascia il lavoro non subisce interruzioni economiche, e l’azienda può favorire il ricambio generazionale inserendo nuove figure professionali. L’isopensione non è aperta a tutti i lavoratori, ma soltanto a determinate categorie.

Possono usufruirne i dipendenti di aziende private con almeno 15 addetti, mentre sono esclusi lavoratori autonomi e dipendenti pubblici. Per poter accedere, il lavoratore deve trovarsi a meno di sette anni dal raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata. In concreto:

  • per gli uomini servono 35 anni e 10 mesi di contributi;
  • per le donne 34 anni e 10 mesi.

Chi si avvicina invece alla pensione anticipata ordinaria, potrà accedere se si trova entro sette anni dai requisiti di legge (oggi fissati in 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne).

Il vantaggio principale per i lavoratori è evidente: la possibilità di lasciare il lavoro fino a sette anni prima dell’età pensionabile, ricevendo nel frattempo un reddito stabile e continuando a maturare i contributi figurativi, versati dall’azienda.

Questo significa che l’importo finale della pensione non subisce penalizzazioni, come invece accade in altre forme di anticipo previdenziale. Dal punto di vista delle imprese, l’isopensione rappresenta uno strumento di riorganizzazione del personale, consente di accompagnare verso il pensionamento i lavoratori più anziani, favorendo l’assunzione di nuove risorse e l’aggiornamento delle competenze aziendali.