Ah, l’Italia! I tramonti sulla laguna, il Colosseo illuminato, un cappuccino al mattino… e l’immancabile “tassa di soggiorno” che compare sul conto dell’hotel. Quel balzello, spesso percepito come una scocciatura finale, è diventato per i Comuni un vero e proprio bancomat per finanziare servizi e manutenzione. Ebbene, preparatevi: quel costo extra non solo è qui per restare, ma per la gioia delle casse comunali e il (relativo) dispiacere dei turisti, sarà maggiorato anche nel 2026.
Se avevi sperato che gli aumenti introdotti negli anni passati per far fronte a eventi eccezionali (come il Giubileo o i grandi flussi turistici) fossero temporanei, dovrai ricrederti. Il Decreto Anticipi ha messo sul tavolo una proroga che, se confermata in Parlamento, manterrà in vigore le soglie più alte per l’imposta di soggiorno anche l’anno prossimo.
Questo significa che i Comuni capoluoghi che già prevedevano una tassa non proprio light (massimo 5 euro prima degli aumenti recenti), potranno continuare a chiedere fino a 7 euro a notte per ospite. Un aumento di 2 euro che, moltiplicato per una settimana e per una famiglia, inizia a farsi sentire. Ma non è tutto. Per il 2026 si aggiunge un altro fattore: la proroga del provvedimento legato ai grandi eventi. Parliamo in particolare delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026. I Comuni che ospitano i Giochi potranno applicare un ulteriore aumento fino a 5 euro a notte!
Insomma, il turismo in Italia va a gonfie vele, gli incassi sono da record (si stima che nel 2026 il gettito possa toccare quota 1 miliardo e 300 milioni di euro!), e i Comuni non hanno intenzione di rinunciare a questa fonte di finanziamento. È un meccanismo che fa storcere il naso alle associazioni di categoria, ma che riempie le casse locali.
Il Conto Raddoppia: Quanto Costa Dormire nelle Grandi Città
La cosa interessante è vedere come questi due provvedimenti (l’aumento per i flussi massicci e l’aumento per le Olimpiadi/Giubileo) si sommino in alcune delle nostre città più belle, portando le cifre a livelli mai visti. Facciamo un rapido calcolo per capire l’impatto reale di queste maggiorazioni sul portafoglio del turista:
Milano (Sede Olimpica): Se Milano applica già la tassa massima di 7 euro e aggiunge l’extra di 5 euro per le Olimpiadi. Si arriva a ben 12 euro a notte per ospite. Un weekend lungo in coppia fa presto a superare i 70 euro solo di tassa.
Venezia (Flussi Massicci): La città lagunare, che già applica tariffe elevate (fino a 10 euro). Sommando l’aumento Olimpico può arrivare a un potenziale di 15 euro a notte. A questi livelli, si inizia a parlare di una vera e propria “imposta” sul pernottamento.
Roma (Flussi Massicci): Non ospitando i Giochi Invernali, Roma si ferma all’aumento massimo di 2 euro per i Comuni capoluoghi con massicci flussi turistici. Ma partendo da un massimale di 10 euro, anche qui si toccano i 12 euro a notte.

È evidente che l’imposta di soggiorno, un tempo un’entrata marginale, è diventata cruciale. I Comuni che possono applicarla, capoluoghi di provincia, città d’arte e Comuni turistici, vedono in essa un modo per finanziare i servizi messi a dura prova dal turismo, dalla pulizia al trasporto pubblico. L’Assoturismo Confesercenti è critica, definendo questo trend un provvedimento “assurdo” che pesa sul turismo. Ma i Comuni, supportati dall’ANCI, lo difendono come una necessità. Sebbene anche loro ammettano che non deve diventare l’unica soluzione per fare cassa.
Se stai programmando le tue vacanze nel 2026, tieni a mente che quel costo finale potrebbe essere più salato del previsto. Non farti trovare impreparato e metti in conto, soprattutto nelle grandi città, che una parte del budget sarà dedicata a questo “contributo” per la bellezza e la manutenzione del nostro Paese.





