Una misura che consente di andare in pensione prima di quanto si possa pensare. Ecco tutti i dettagli della misura

Mentre il dibattito politico sul futuro delle pensioni si fa sempre più acceso, con proposte che vedono l’introduzione di uscite anticipata a 62 o 64 anni a partire dal 2026, esiste già una misura che consente di ritirarsi dal mondo del lavoro con condizioni vantaggiose rispetto a quelle che potrebbero essere previste dalle future riforme pensionistiche. Questa misura poco conosciuta, ma molto utile, è l’isopensione.

Per accedere all’isopensione, è necessario che l’azienda aderisca a un accordo sindacale nell’ambito di un contratto di espansione. Una volta che l’accordo è stato siglato, i lavoratori selezionati possono decidere se aderire volontariamente alla proposta. Non è necessario presentare una domanda all’INPS, poiché l’assegno viene erogato automaticamente, ma l’azienda dovrà garantire che tutti i contributi figurativi vengano regolarmente versati.

Cos’è l’Isopensione e a chi spetta

L’isopensione è uno strumento previsto dalla legislazione italiana che permette ai lavoratori dipendenti del settore privato di uscire anticipatamente dal lavoro, fino a sette anni prima rispetto all’età pensionabile ordinaria. Questo meccanismo è un’opportunità preziosa per chi è vicino alla pensione ma desidera ritirarsi prima del tempo stabilito dalla legge. L’isopensione, infatti, consente di andare in pensione a partire dai 60 anni e 4 mesi, oppure con almeno 35 anni di contributi versati.

Pensione in anticipo
In pensione in anticipo – (diritto-lavoro.com)

L’isopensione è destinata ai lavoratori dipendenti di aziende private con almeno 15 dipendenti. È importante sottolineare che i dipendenti pubblici e i lavoratori autonomi non possono accedere a questa misura. Inoltre, l’azienda deve stipulare un accordo sindacale nell’ambito di un contratto di espansione, per avviare il processo di prepensionamento.

Il meccanismo dell’isopensione si attiva solo se l’azienda ha aderito a un accordo con i sindacati, il quale prevede il prepensionamento dei lavoratori. In altre parole, l’impresa ha il compito di sostenere i costi economici derivanti dall’uscita anticipata dei dipendenti, e può scegliere quali lavoratori selezionare per il prepensionamento.

I dipendenti scelti avranno la possibilità di decidere se aderire o meno alla proposta. Se decidono di farlo, riceveranno un assegno mensile dall’INPS, ma il finanziamento dell’anticipo pensionistico è completamente a carico dell’azienda. L’importo dell’assegno sarà calcolato in base ai contributi maturati fino al momento dell’uscita, ed è importante notare che l’azienda continuerà a versare i contributi figurativi durante il periodo di prepensionamento, per garantire che non ci siano penalizzazioni future per l’assegno previdenziale del lavoratore.

Per poter beneficiare dell’isopensione, il lavoratore deve trovarsi a meno di sette anni dalla pensione ordinaria, ovvero deve soddisfare uno dei seguenti requisiti:

  • 35 anni e 10 mesi di contributi (per gli uomini);

  • 34 anni e 10 mesi di contributi (per le donne).

In alternativa, se il lavoratore si trova a meno di sette anni dal raggiungimento dei requisiti per la pensione anticipata ordinaria, può richiedere l’isopensione. Ad esempio, 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne sono i requisiti per la pensione anticipata, e il prepensionamento può avvenire fino a sette anni prima di tale data.

L’isopensione rappresenta una soluzione molto vantaggiosa per chi desidera lasciare il lavoro prima dell’età pensionabile ordinaria. I benefici principali includono:

  • Uscita dal lavoro fino a sette anni prima rispetto all’età pensionabile ordinaria.

  • Assegno mensile erogato dall’INPS, ma finanziato interamente dall’azienda.

  • Contributi figurativi versati dall’azienda durante il periodo di prepensionamento, che non penalizzano il calcolo della pensione futura.