Fino a 520 euro al mese per le imprese che investono nell’assunzione di questi lavoratori.
Tra gli incentivi rivolti alle imprese, esiste una misura spesso poco conosciuta ma dal forte valore sociale, il bonus assunzione detenuti, un’agevolazione fiscale che può garantire fino a 520 euro al mese per ogni lavoratore assunto tra coloro che si trovano in stato di detenzione o ammessi al lavoro esterno.
Il termine per richiederlo è fissato ogni anno al 31 ottobre, e rappresenta un’opportunità non solo economica, ma anche etica, per le imprese italiane. Il lavoro è riconosciuto come uno strumento chiave per il reinserimento sociale delle persone detenute.
Bonus da record, ti spettano fino a 520 euro al mese se fai parte di questa categoria: controlla i requisiti
La legge n. 193 del 2000, nota come Legge Smuraglia, ha posto le basi per un sistema che favorisca l’occupazione dei detenuti, prevedendo incentivi fiscali per i datori di lavoro che scelgono di partecipare a questo percorso.

La normativa copre sia le assunzioni all’interno delle strutture carcerarie, sia quelle di soggetti in regime di semi-libertà o autorizzati a lavorare all’esterno. Per accedere al beneficio, l’azienda interessata deve stipulare una convenzione con l’istituto penitenziario di riferimento.
Tale accordo regola gli aspetti organizzativi e logistici dell’assunzione, compresa la possibilità di utilizzare locali interni alla struttura carceraria per svolgere le attività lavorative.
Una volta firmata la convenzione, l’impresa può procedere con l’assunzione, che deve avere una durata minima di 30 giorni e rispettare i contratti collettivi nazionali per quanto riguarda il trattamento economico e normativo. A fronte di questo impegno, il datore di lavoro ha diritto a un credito d’imposta mensile così articolato:
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520 euro al mese per ogni detenuto o internato assunto all’interno dell’istituto penitenziario;
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300 euro al mese per ogni soggetto in semi-libertà o ammesso al lavoro esterno.
Nel caso di contratti part-time, l’importo dell’incentivo viene ridotto proporzionalmente. È previsto inoltre che il credito continui a essere riconosciuto anche dopo la scarcerazione, qualora il rapporto di lavoro venga mantenuto, per un periodo massimo di 24 mesi.
Oltre al credito d’imposta, le imprese che assumono detenuti possono beneficiare anche di un forte abbattimento dei costi previdenziali: è prevista infatti una riduzione del 95% delle aliquote relative all’assicurazione obbligatoria, sia per chi lavora dentro il carcere sia per chi è autorizzato al lavoro esterno.
Il credito d’imposta deve essere richiesto ogni anno, e il termine per presentare la domanda relativa all’anno in corso è fissato al 31 ottobre 2025. L’impresa deve trasmettere la richiesta all’istituto penitenziario con cui è stata stipulata la convenzione.
Sarà poi l’istituto a inoltrare l’istanza ai provveditorati regionali, che a loro volta trasmetteranno la documentazione al Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria. Entro il 15 dicembre, il Dipartimento comunicherà l’importo massimo del credito spettante a ciascuna azienda.





