Spese condominiali: quando e come è possibile detrarle dalle tasse? Tutto quello che da sapere al riguardo. 

Le spese condominiali rappresentano spesso una voce rilevante nel bilancio annuale di una famiglia. Pulizia, manutenzioni, lavori straordinari, utenze comuni: tutte voci che pesano sull’economia domestica, soprattutto nei grandi condomìni.

Ma c’è una buona notizia che molti ignorano (e che anche i commercialisti, a volte, dimenticano di comunicare): alcune di queste spese possono essere detratte fiscalmente, permettendo così di recuperare una parte dei soldi spesi.

Le spese condominiali si possono detrarre dalle tasse? Ecco la verità

Non tutte le spese condominiali sono detraibili, ma esiste un ampio ventaglio di interventi che permettono al proprietario dell’immobile di beneficiare di agevolazioni fiscali. La regola generale è che possono essere portati in detrazione tutti i costi sostenuti per interventi di manutenzione, ordinaria o straordinaria, sulle parti comuni dell’edificio, a patto che siano stati regolarmente deliberati in assemblea condominiale e debitamente documentati.

Cosa succede se non pago le spese condominiali
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Questi interventi devono rientrare in precise categorie stabilite dalla normativa, e il diritto alla detrazione spetta esclusivamente ai proprietari o a chi vanta un diritto reale sull’immobile (come l’usufruttuario).

Gli inquilini non hanno invece diritto ad alcuna detrazione per quanto riguarda le spese condominiali, salvo alcuni casi particolari legati a utilizzi professionali. Vediamo nello specifico quali interventi rientrano tra quelli detraibili:

  • Ristrutturazione delle facciate: interventi estetici o strutturali finalizzati al recupero e miglioramento dell’aspetto dell’edificio.

  • Riqualificazione energetica: installazione del cappotto termico, sostituzione di infissi comuni, miglioramento dell’efficienza degli impianti.

  • Impermeabilizzazione di tetti e terrazze: interventi per proteggere le strutture esposte alle intemperie.

  • Lavori su ascensori e scale: riparazione, sostituzione o messa in sicurezza degli impianti interni all’edificio.

  • Restauro e decoro dello stabile: interventi di recupero per edifici deteriorati o in decadimento.

  • Manutenzione straordinaria delle parti comuni: tetti, androni, cortili, impianti elettrici condominiali, citofoni.

Sono esclusi, invece, i costi legati alla semplice gestione quotidiana, come la pulizia delle scale o il pagamento dell’elettricità delle luci comuni, che non rientrano nei bonus edilizi. Per beneficiare della detrazione, le spese sostenute devono essere riportate correttamente nella dichiarazione dei redditi.

In particolare all’interno del modello 730, sezione Quadro E – Oneri e spese, ed esattamente nella Sezione III A, dove si inseriscono gli interventi per ristrutturazioni edilizie e riqualificazione energetica.

Va specificato che le detrazioni vengono suddivise in quote annuali, generalmente distribuite su 10 anni, e che l’importo detraibile viene calcolato sulla base della quota millesimale del proprietario nell’ambito del condominio. Non è quindi l’intero importo del lavoro a essere detraibile, ma solo la parte proporzionale di competenza.