È possibile il pignoramento della TV per debiti con Fisco o INPS? Ecco cosa prevede la legge.

Il pignoramento mobiliare è uno strumento che lo Stato o gli enti creditori possono utilizzare per recuperare crediti non saldati da parte di cittadini o imprese. Ma cosa succede quando il debitore ha in casa un televisore, magari di ultima generazione?

È davvero possibile che venga pignorato per saldare un debito con l’Agenzia delle Entrate o con l’INPS? La risposta è sì, ma con delle precisazioni importanti.

Debito con Fisco o INPS: rischi davvero il pignoramento della TV, ecco come funziona

Quando un contribuente non paga un debito rilevante nei confronti del Fisco o dell’INPS, dopo una serie di tentativi di riscossione, il creditore può richiedere al giudice di procedere con il pignoramento dei beni mobili, cioè di tutti quegli oggetti presenti nell’abitazione del debitore e che possono essere facilmente venduti all’asta per recuperare l’importo dovuto.

Il Fisco può pignorare la tv?
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Si tratta di una procedura seria e non immediata: deve essere preceduta dalla notifica di un atto di precetto, che dà al debitore un periodo di almeno 10 giorni per saldare quanto dovuto. Se ciò non avviene, l’ufficiale giudiziario può accedere all’abitazione, senza preavviso, ma sempre nel rispetto delle scadenze previste dalla legge (entro 90 giorni dalla notifica del precetto).

Sì, la televisione rientra tra i beni mobili pignorabili, così come altri oggetti di valore presenti nella casa del debitore: elettrodomestici, mobili di pregio, computer, strumenti musicali, opere d’arte, gioielli. L’ufficiale giudiziario, una volta entrato nell’abitazione, redige un verbale di pignoramento in cui indica i beni che verranno sequestrati. Da quel momento, anche se fisicamente restano ancora in casa, non potranno essere venduti o spostati, pena reato.

Ma attenzione: la TV può essere pignorata solo se è considerata di proprietà del debitore. E qui entra in gioco un aspetto fondamentale del diritto: la presunzione di proprietà.

Se l’immobile in cui si trovano i beni non è di proprietà del debitore, o se in casa ci vivono più persone, l’ufficiale giudiziario presume che tutto ciò che si trova all’interno sia del debitore, a meno che non venga dimostrato il contrario.

Una volta pignorati, i beni non vengono immediatamente rimossi. Solitamente resta un certo periodo di tempo in cui il debitore può ancora trovare un accordo per evitare il sequestro fisico. Ma se il debito resta insoluto, il giudice può autorizzare la vendita all’asta.

Se la TV viene venduta, il ricavato servirà a saldare, anche solo in parte, il debito. Se, al contrario, nessuno la acquista, il bene può essere restituito al debitore, ma solo dopo che quest’ultimo ha pagato le eventuali spese di deposito e custodia.