Anche in pieno agosto il Fisco può bussare alla porta: ecco quando l’Agenzia delle Entrate è autorizzata a inviare avvisi bonari durante la tregua fiscale e come capire se l’invio è legittimo.
Sole, mare, relax… e poi sulla PEC compare un messaggio dell’Agenzia delle Entrate: “Avviso bonario”. Il peggior incubo per molti italiani. E proprio mentre si staccava la spina dagli impegni, dal lavoro, dalla routine quotidiana. Anche se negli ultimi anni il legislatore ha introdotto una sorta di “tregua fiscale” proprio per evitare che i contribuenti si trovino a gestire scadenze e contestazioni nel pieno delle ferie estive, le eccezioni esistono, e sapere come muoversi fa la differenza tra una vacanza rovinata e un semplice contrattempo.
Tanto per cominciare, cos’è un avviso bonario? E’ una comunicazione che l’Agenzia delle Entrate invia al contribuente per segnalare presunte irregolarità nella dichiarazione dei redditi o nell’IVA, oppure mancati o insufficienti versamenti di imposte. Non è una cartella esattoriale, ma una sorta di “avviso preventivo” con cui il Fisco ti informa dell’anomalia
Dal 2024, grazie al cosiddetto decreto Adempimenti, per i mesi di agosto e dicembre l’Agenzia delle Entrate sospende l’invio di alcune comunicazioni, tra cui gli avvisi bonari derivanti da controlli automatici o formali e le lettere di “compliance” che invitano a regolarizzare spontaneamente eventuali irregolarità. Ma attenzione: questa non è una sospensione totale e senza condizioni. La legge prevede infatti che, in situazioni di “indifferibilità e urgenza”, l’Agenzia possa comunque spedire gli avvisi anche nei mesi “protetti”.
Perché può arrivare un avviso in agosto
Le eccezioni riguardano situazioni in cui un rinvio metterebbe a rischio la riscossione delle imposte. Ad esempio, se il contribuente è coinvolto in una procedura concorsuale (come un fallimento) oppure se il ritardo nell’invio metterebbe in pericolo la possibilità di recuperare le somme dovute. In questi casi, il principio di urgenza giustifica l’azione immediata dell’Agenzia.

Un’altra ipotesi è legata a errori o omissioni gravi che, se non affrontati subito, potrebbero aggravare la posizione del contribuente o causare ulteriori debiti.
Se dovesse arrivarti un avviso bonario in agosto, il primo passo è non farsi prendere dal panico. Come già spiegato un avviso bonario non è una cartella esattoriale definitiva: è una comunicazione preventiva, che segnala presunte irregolarità nei pagamenti o nelle dichiarazioni fiscali e ti invita a chiarire o a pagare entro termini precisi, di solito con sanzioni ridotte. Ecco le mosse da seguire subito per verificare che sia legittimo:
- Leggi attentamente la comunicazione: controlla di cosa si tratta, quali periodi d’imposta riguarda e quali importi sono contestati.
- Verifica la legittimità dell’invio: accertati se rientri in uno dei casi di urgenza previsti dalla legge. Se non ci sono motivi validi, potresti contestare la tempistica.
- Consulta un commercialista: un professionista può dirti subito se l’accertamento è fondato e consigliarti come procedere.
Valuta se pagare o contestare: se l’errore è tuo e la cifra non è elevata, può convenire saldare subito per usufruire delle sanzioni ridotte. Se invece ritieni la pretesa infondata, puoi fare ricorso o chiedere l’annullamento in autotutela.





