Assegno sociale o pensione? Fai bene i conti, la risposta non è banale come può sembrare.
L’assegno sociale, che ha sostituito la vecchia pensione sociale, è una prestazione economica destinata a chi ha compiuto almeno 67 anni e vive in condizioni economiche precarie.
Non viene calcolata sulla base dei contributi versati, ma esclusivamente sulla situazione reddituale del richiedente e, se coniugato, del nucleo familiare. Nel 2025 l’importo dell’assegno sociale è pari a 538,69 euro.
Cosa conviene chiedere all’INPS, la pensione o l’Assegno Sociale?
Tuttavia, può essere più basso in presenza di redditi personali o familiari superiori a determinati importi. Dunque, si tratta di una misura pensata per sostenere coloro che non hanno avuto un percorso lavorativo stabile o che non hanno accumulato abbastanza contributi per la pensione.

Coloro che hanno almeno 20 anni di contributi possono richiedere la pensione di vecchiaia ordinaria, ma attenzione: se la carriera è stata frammentata e i guadagni sono sempre stati molto bassi, l’importo finale potrebbe risultare inferiore o appena superiore a quello dell’assegno sociale.
C’è però un elemento distintivo: chi ha iniziato a lavorare prima del 1996 e non rientra nel regime contributivo puro, può beneficiare di integrazioni al minimo e maggiorazione sociale.
Grazie a queste integrazioni, nel 2025 la pensione minima può raggiungere circa 603 euro mensili. In questo caso, anche un assegno previdenziale basso può essere salvato dalle integrazioni.
La situazione cambia per tutti coloro che rientrano, invece, nel sistema contributivo puro cioè per coloro che hanno iniziato a versare i contributi dopo il 1995. Per loro l’assegno pensionistico è calcolato esclusivamente sulla base dei contributi accumulati, non vi sono alcuni integrazioni al minimo.
Non solo, per ricevere la pensione, quest’ultimi dovranno aver maturato un importo superiore a quello dell’assegno sociale. In caso contrario la pensione non verrà erogata, nemmeno se i vent’anni di contributi sono stati raggiunti.
In queste situazioni, l’assegno sociale è dunque un’alternativa alternativa concreta e, addirittura più vantaggiosa, seppur soggetta a limiti reddituali stringenti. Dunque, rispondere alla domanda: “è meglio la pensione o l’assegno sociale?”, non è scontata.
La risposta più consapevole è: “dipende”, occorre infatti valutare caso per caso. La differenza è data dall’anno in cui si è iniziato a lavorare, dai contributi versati e dai redditi personali e familiari.
In presenza di carriere frammentate, di salari modesti e di pochi contributi, l’assegno sociale può rappresentare una scelta consapevole. Al contrario per chi ha tutti i requisiti per accedere ad una pensione integrata, questa opzione resta più vantaggiosa.





