Conosci le regole per far valere i tuoi diritti, in caso tu riceva un’eredità? Ecco cosa dice la legge in merito

Una delle questione più spinose è senz’altro quella dell’eredità. È da sempre, infatti, frutto di liti pesanti tra familiari, con ripercussioni emotive ed economiche significative nella vita di chi le vive.

Non accade di rado, infatti, che alla morte dei genitori (o di uno dei due) alcuni dei figli restino praticamente a mani vuote, poiché la quasi totalità del patrimonio va a un figlio (o due), in particolare.

Che cosa succede in questi casi? È di fatto un’ingiustizia, ma come comportarsi, in questi contesti? Come sempre, la legge interviene dando le giuste risposte, da conoscere per poter affrontare al meglio, un’eventualità del genere.

Eredità, la sentenza che ribalta le norme: ora è più semplice fare causa per ottenere la tua parte

Un verdetto recente della Corte Suprema (n°20954 del 23 luglio 2025) ha ribaltato le regole che finora complicavano, in caso di lasciti, la possibilità di far valere i diritti degli eredi.

Eredità, ora puoi fare causa facilmente per la tua quota
Eredità, ora puoi fare causa facilmente per la tua quota-diritto-lavoro.com

Si tratta di una svolta non indifferente in materia di diritto successorio, che aiuta gli altri eredi a ottenere la propria quota di legittima. La legge parla chiaro, senza indugi: ai parenti più stretti del defunto, ossia moglie/marito, figli ecc. spetta una quota dei beni ereditati che non può in nessun modo portata via, né tantomeno esclusa.

In sostanza, se si fa una donazione a un figlio piuttosto che a un altro o si prova a escludere un figlio da un testamento, quest’azione è impugnabile da chi la subisce. Ora, in passato, se si desiderava ottenere la propria quota ereditaria, il giudice chiedeva che gli eredi fornissero una prova, con tanto di dettagli, del danno arrecatogli.

In sostanza, era richiesta, con precisione, la cifra del danno economico subìto. Questo non era spesso possibile, soprattutto se in vita, uno solo degli eredi aveva ottenuto parte del patrimonio del genitore. Quindi erano anche parecchi i ricorsi respinti, in questi casi.

Tuttavia, con la nuova sentenza, non servirà più presentare un’evidenza matematica del danno subìto. Quello che conta, è che l’erede riesca a provare, davanti al giudice, che la sua esclusione/penalizzazione è verosimile.

In poche parole, basta una panoramica indicativa delle donazioni e della scarsità del restante patrimonio, per consentire l’accoglimento dell’istanza. In questo modo gli eredi sono maggiormente tutelati, e non vi saranno ingiuste esclusioni.