È possibile che i genitori escludano un figlio dall’eredità? Ecco i casi in cui non spetta nulla e cosa sapere, in merito.
La questione eredità è sempre stata tra le più spinose e sono diverse le famiglie che hanno visto parecchie liti, proprio per questa ragione. Se un genitore arriva a diseredare un figlio le ragioni possono essere le più disparate, e a volte ritenute anche eccessive, in base ai casi.
Ci sono genitori che vorrebbero che i figli imparassero a costruirsi da soli il proprio futuro, altri non vogliono lasciare il proprio patrimonio a figli che non si sono mai occupati di loro oppure con cui, per varie ragioni, non parlano più. Il punto è che escludere un figlio dall’eredità, nel nostro Paese, non è assolutamente semplice, come si potrebbe pensare.
Ma analizziamo meglio le regole, per capire quali sono i casi in cui è possibile tale esclusione, e in quali no.
Escludere un figlio dall’eredità: cosa dice la legge in merito
Nel nostro Paese, i figli di un defunto sono tutelati per ciò che concerne l’eredità. Se un genitore decide di diseredarli, non potrà escluderli totalmente.

Questo perché la legge garantisce a ogni figlio una quota di legittima. Nel caso in cui i genitori non lascino un testamento, i beni saranno suddivisi secondo legge.
Se invece, c’è un testamento, il testatore può stabilire che alcuni figli siano esclusi dall’eredità, ma questo non significa che non prenderanno nulla. Il punto, infatti, è che i suddetti figli potenzialmente esclusi dal testamento, possono decidere di impugnarlo.
Se un defunto ha fatto delle donazioni a uno dei figli, gli altri possono decidere di impugnarle per ottenere la loro quota di legittima. Se i genitori fanno firmare una rinuncia all’eredità ai figli, prima di morire, essa non ha valore legale, perché possono ottenere la quota di legittima, in seguito.
Se rinunciano all’eredità dopo il decesso dei genitori, possono comunque ripensarci, purché entro 10 anni. Ora, c’è un solo caso in cui i figli devono essere esclusi dall’eredità, ed è se un giudice sentenzia il loro essere indegni. Questo può occorrere nel caso in cui abbiano commesso cose molto gravi, come provare a uccidere o minacciare un genitore, creare un falso del testamento e molto altro ancora.
Nel caso in cui un figlio viva all’estero, per esempio negli Usa, è possibile decidere come si vuole e le quote di legittima non esistono. Quindi se un figlio risiede all’estero, le regole italiane potrebbero non valere. Tuttavia, caso per caso, è sempre bene avvalersi del sostegno di un avvocato esperto.





