Ricevere dei bonifici è un’operazione semplice e innocua, ma oggi più che mai è finita nel mirino del Fisco e dei suoi controlli serrati.

Siamo abituati a pensare ai bonifici come a qualcosa di ordinario, quasi banale. Un amico ci restituisce una somma anticipata, un parente ci fa un regalo, magari arriva il pagamento per un lavoro svolto. Tutto normale, no? In realtà, non proprio.

Perché negli ultimi mesi si sta facendo sempre più stretto il controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate su questo tipo di operazioni, e chi riceve soldi sul proprio conto dovrebbe iniziare a farsi qualche domanda in più prima di dormire sonni tranquilli.

Bonifici attenzione a questo dettaglio, rischi grosso

Ricevere un bonifico non è più un fatto privato e privo di conseguenze. Se ci sono delle anomalie, come una causale poco chiara, un mittente non facilmente identificabile oppure importi rilevanti, anche se distribuiti su più movimenti, il Fisco potrebbe bussare alla porta con una richiesta di chiarimenti. E qui le cose si complicano. Perché non basta dire “me li ha mandati mio cugino” o “sono soldi di un regalo”. Le parole non bastano più, servono prove, documenti, date. Tutto verificabile e tutto tracciabile.

Causale bonifici fare attenzione
Attenzione alla cusale del bonifico, il fisco bussa alla tua porta (Foto Instagram – diritto-lavoro.com)

Senza ombra di dubbio, il problema nasce dalla necessità – da parte dello Stato – di contrastare l’evasione fiscale, e i bonifici sospetti sono uno degli strumenti preferiti per far emergere redditi non dichiarati. Parliamo soprattutto di accrediti ripetuti, che possono far pensare a un’attività professionale non registrata, o a trasferimenti che nascondono altri tipi di rapporti economici. Ecco perché diventa fondamentale spiegare ogni euro che entra nel proprio conto corrente.

La cosa che spesso sfugge è che il contribuente, in questi casi, ha l’onere della prova. Non solo deve chiarire da dove arrivano i soldi, ma deve anche documentarlo in modo certo, con una ricevuta, un contratto, una dichiarazione firmata e datata. In mancanza di tutto ciò, il rischio è che l’importo venga considerato come reddito imponibile non dichiarato, con conseguenti sanzioni anche molto salate.

Il punto è che oggi, per il Fisco, non è tanto importante il tipo di operazione bancaria quanto la sua giustificazione. E anche un semplice bonifico tra familiari può diventare un caso fiscale se non si spiega tutto nel dettaglio. Insomma, la leggerezza può costare cara, soprattutto in tempi in cui i controlli si fanno sempre più digitali, incrociando dati in tempo reale e segnalando in automatico movimenti sospetti.

Perciò, il consiglio – anche se può sembrare eccessivo – è sempre lo stesso: documentare ogni passaggio. Non lasciare nulla al caso, nemmeno quando si tratta di un regalo o di un favore tra amici. Perché una causale mal scritta o un mittente poco chiaro possono davvero trasformarsi in una grana seria con l’Agenzia delle Entrate.