Anche in caso di decesso è possibile ottenere il rimborso Irpef spettante: ecco cosa devono fare gli eredi

Quando si perde una persona cara, oltre al dolore e allo smarrimento emotivo, spesso ci si trova ad affrontare una lunga serie di adempimenti burocratici. Tra questi, ce n’è uno poco noto ma importante: il recupero di eventuali rimborsi fiscali spettanti al contribuente deceduto. Ogni anno, infatti, alcuni eredi si trovano a gestire la complicata situazione in cui il defunto aveva già presentato il modello 730, ma non ha fatto in tempo a ricevere il rimborso Irpef.

Può sembrare un caso limite, ma non lo è: si pensi a un pensionato che ha presentato la dichiarazione dei redditi regolarmente nei termini previsti e che aveva diritto a un rimborso, magari legato a spese mediche o detrazioni per lavori edilizi. Se il decesso avviene prima dell’erogazione da parte dell’Inps (che funge da sostituto d’imposta), quel rimborso resta “bloccato” e non viene automaticamente trasferito agli eredi.

A questo punto sorge una domanda fondamentale: cosa devono fare i familiari per recuperare le somme? La buona notizia è che sì, è possibile ottenerle, ma bisogna seguire un iter ben preciso e non sempre intuitivo. Vediamo in cosa consiste e come procedere nel modo corretto, anche senza l’aiuto di un professionista – sebbene quest’ultimo resti sempre consigliato.

Il rimborso non va nella dichiarazione dell’erede

Il primo chiarimento fondamentale è questo: l’erede non deve inserire il rimborso nella propria dichiarazione dei redditi. Quel credito, infatti, appartiene al contribuente deceduto e deve essere richiesto a suo nome. Quindi, l’erede dovrà presentare, per conto del defunto, la dichiarazione dei redditi riferita all’anno precedente.

erede rimborso dichiarazione dei redditi
L’ eerede non deve inserire il rimborso nella propria dichiarazione dei redditi – diritto-lavoro

Questo vale sia per il modello 730 che per il modello Redditi Persone Fisiche (ex Unico). Se il contribuente aveva presentato il 730 e il rimborso non è stato liquidato prima del decesso, allora bisogna ripresentare la dichiarazione per suo conto e fare in modo che il credito venga riconosciuto e trasferito agli eredi.

Per poter avanzare la richiesta, l’erede deve avere a disposizione:

  • I dati anagrafici e fiscali del defunto
  • La Certificazione Unica rilasciata da Inps o datore di lavoro (con le voci relative al rimborso non erogato: punto 64 per Irpef, 74 per addizionale regionale, 84 per comunale)
  • Una copia del certificato di morte
  • Una dichiarazione sostitutiva che attesti la propria qualità di erede

A questo punto si potrà compilare la dichiarazione per il defunto, indicando l’importo a credito nel quadro F, rigo F3 del modello 730. Se invece si utilizza il modello Redditi PF, il credito va riportato nel rigo RN36, colonna 3.

Trattandosi di un caso delicato, dove un errore può comportare ritardi o la perdita del rimborso, è altamente raccomandabile rivolgersi a un Caf o a un commercialista esperto in successioni e dichiarazioni post mortem. Anche perché, oltre alla dichiarazione per il defunto, potrebbe essere necessario avviare una pratica di successione fiscale se il patrimonio del defunto supera certe soglie.

Il recupero di un rimborso Irpef può valere anche migliaia di euro, soprattutto se legato a spese straordinarie o bonus edilizi degli anni precedenti. Per questo è importante non lasciarlo sfumare.