Chi assiste un familiare disabile ha diritto a una serie di agevolazioni fiscali e recuperare parte di quanto speso.

Quando in famiglia c’è una persona con disabilità, oltre al carico emotivo ed organizzativo, si somma inevitabilmente anche un impatto economico non indifferente.

Spese mediche, ausili, adattamenti dell’abitazione, terapie specifiche e perfino il trasporto quotidiano: tutto incide. Quello che però spesso non viene spiegato con chiarezza è che gran parte di questi costi può essere recuperata attraverso la dichiarazione dei redditi.

Familiare disabile, ecco come recuperare i soldi delle tasse

Ecco perché è fondamentale conoscere bene i propri diritti fiscali, per non lasciare indietro ciò che spetta. Infatti, il fisco italiano prevede una serie di detrazioni e deduzioni pensate proprio per chi sostiene spese legate all’assistenza di familiari disabili. La prima cosa da sapere è che alcune spese possono essere detratte al 19%, come nel caso dell’acquisto di dispositivi medici, protesi, sussidi tecnici e informatici, oppure per le prestazioni di assistenza specifica da parte di personale qualificato, come infermieri o operatori socio-sanitari.

Ma attenzione: queste spese devono essere documentate in modo preciso con fatture, ricevute e certificazioni. Senza questi elementi, anche il diritto più sacrosanto rischia di andare perso.

Familiare disabile recuperi questi soldi
Rimborso tasse per familare disabile (diritto-lavoro.com)

C’è poi tutto il capitolo delle spese sanitarie straordinarie, comprese le cure termali o le terapie riabilitative, che possono essere portate in detrazione se prescritte da un medico. Lo stesso vale per l’adattamento dell’auto o dell’abitazione, sempre che siano necessari per migliorare la mobilità della persona disabile. In questi casi si può usufruire anche dell’IVA agevolata al 4% e, in alcuni casi, del bonus barriere architettoniche.

Ma non finisce qui. Se il familiare disabile è fiscalmente a carico, è possibile beneficiare anche della deduzione dal reddito complessivo per le spese sostenute per badanti o colf. In questo caso, la soglia massima deducibile è di 2.100 euro l’anno, ma solo se il reddito complessivo del contribuente non supera i 40.000 euro. Un dettaglio importante, che molti sottovalutano, ma che può fare la differenza.

E per recuperare davvero questi soldi? Il modo più efficace è attraverso il modello 730 o Redditi Persone Fisiche. Basta indicare le spese nei riquadri corretti, allegare la documentazione e, se tutto è in regola, l’Agenzia delle Entrate restituirà direttamente le somme nella busta paga o nella pensione, oppure le scalerà dalle imposte dovute. È un meccanismo che funziona, a patto che si conosca nel dettaglio. Ecco perché, in casi delicati come questi, può valere la pena affidarsi a un CAF o a un commercialista esperto. Perché i diritti esistono, ma vanno fatti valere nel modo giusto.