Se hai un credito, ma la persona che ti deve i soldi muore e gli eredi rinunciano all’eredità, puoi muoverti solo in questa direzione. 

Poniamo il caso che una persona, in vita, abbia contratto dei debiti. Se muore, la prima supposizione è che il debito sia irrecuperabile, dato che la persona non c’è più. Tuttavia, non è affatto così. Se un soggetto debitore muore, il debito non si estingue ma passa agli eredi, se decidono di accettare il patrimonio del defunto.

Ora, in tema di successione, se gli eredi decidono di rifiutare l’eredità (in genere per via dei debiti), nessuno potrà essere considerato erede e il creditore non avrà nessuno contro cui far valere il suo diritto di esigere quanto gli è dovuto.

Cosa dovrebbe fare, dunque, il creditore? Scopriamo insieme come dovrebbe comportarsi in un caso come questo.

Se si ha un credito e il debitore muore, ma anche gli eredi rinunciano, puoi fare solo questo

Nel momento in cui, tutti i possibili successori del defunto decidono di rinunciare all’eredità, quest’ultima è ritenuta vacante.

Come recupero i miei soldi se il debitore muore e gli eredi rinunciano
Come recupero i miei soldi se il debitore muore e gli eredi rinunciano-diritto-lavoro.com

Ciò significa, in poche parole, che sarà devoluta allo Stato, ossia all’Agenzia del Demanio. Lo Stato risponderà dei debiti solo entro il valore effettivo dei beni che ha ereditato. Per essere più chiari, poniamo il caso che l’eredità abbia un valore di 150 mila euro. Lo Stato risponderà fino e non oltre quella cifra, nel caso in cui si presentino creditori che vogliano la loro parte.

Se i debiti, in sostanza, dovessero oltrepassare 150 mila euro, i creditori non potranno esigere eventuali soldi aggiuntivi da parte del Demanio.

Quindi, il creditore, dato che gli eredi hanno rinunciato ai beni del defunto e che essi sono stati devoluti allo Stato, potrà fare un’azione nei confronti di quest’ultimo, chiedendo il recupero crediti, non oltre il valore dell’eredità.

Il creditore non può né chiedere un curatore, né impugnare la rinuncia, a meno che non sia creditore della persona che decide di rigettare l’eredità. L’unica soluzione che c’è, è solamente quella di agire nei confronti dello Stato, per cui se c’è un debito di 200 mila euro e l’eredità è di 100 mila euro, il creditore perderà 100 mila euro.

Sono tutte informazioni che è bene conoscere, nel caso in cui si dovesse verificare un caso del genere, in modo da essere consci di ciò che può accadere e di come bisognerebbe procedere.