Come calcolare in maniera efficace e precisa l’IMU. Prendi carta e penna: ti servono questi dati. Ecco dove reperirli
Conoscere e controllare questi dati è un passo essenziale per ogni proprietario. Non solo per essere in regola con l’IMU, ma anche per prevenire problemi futuri in ambito fiscale, edilizio e patrimoniale.
La tecnologia oggi rende questo compito più semplice: con pochi clic si può accedere al proprio fascicolo catastale e verificare tutte le informazioni, evitando errori costosi e perdite di tempo.
Ma dove si trovano queste informazioni? Come si controlla che siano esatte? Ecco una guida pratica per orientarsi.
Calcolo dell’IMU: cosa bisogna sapere
La rendita catastale è l’elemento centrale per il calcolo dell’imposta municipale sugli immobili. Un errore, anche minimo, può portare a pagamenti non corretti e, di conseguenza, a possibili sanzioni o richieste di rettifica da parte dell’Agenzia delle Entrate. I dati catastali identificano ufficialmente un immobile all’interno del Catasto nazionale e comprendono una serie di elementi tecnici: foglio, particella, subalterno, categoria catastale, classe, consistenza, superficie e rendita catastale.

La rendita catastale viene rivalutata del 5% e moltiplicata per un coefficiente stabilito per legge in base alla categoria catastale (ad esempio, 160 per le abitazioni principali non di lusso). È chiaro quindi quanto sia importante che il dato sia corretto. Il modo più semplice e immediato per accedere ai dati catastali è la visura catastale, che oggi può essere richiesta gratuitamente online da ogni cittadino proprietario di un immobile.
Accedendo al portale dell’Agenzia delle Entrate tramite SPID, CIE o CNS, è possibile consultare i dati del proprio immobile. All’interno della sezione dedicata ai servizi catastali, si può scegliere di ottenere una visura per soggetto o per immobile, in formato sintetico o completo. Oltre alla rendita catastale, si possono verificare anche altri elementi fondamentali come categoria e classe.
Una volta ottenuti i dati catastali, è essenziale verificare che siano aggiornati e coerenti con lo stato reale dell’immobile. In particolare, si consiglia di controllare la categoria catastale, che identifica la destinazione d’uso dell’immobile (abitazione, ufficio, magazzino, ecc.); verificare la rendita catastale e accertarsi che sia aggiornata all’ultimo valore valido per l’anno fiscale in corso (la rivalutazione decorre dal 1° gennaio di ogni anno); confrontare la consistenza e la superficie indicate nel documento con quelle reali; assicurarsi che non vi siano difformità urbanistico-catastali, cioè discrepanze tra la planimetria depositata e lo stato attuale dell’immobile, che potrebbero rendere l’unità non regolare dal punto di vista fiscale o edilizio.
Verificare i dati catastali non serve solo per l’IMU. Un dato errato può comportare problemi anche in caso di vendita, donazione, successione o richiesta di mutuo. La regolarità catastale è inoltre un requisito imprescindibile per poter effettuare molti interventi edilizi o accedere a bonus fiscali.