Non tutti lo sanno ma giugno è il mese delle tasse: entro lunedì 30 ci sono tante tasse in scadenza. Non commettere errori.
Con l’avvicinarsi del 30 giugno, giorno indicato come il tax day per l’anno fiscale 2025, migliaia di contribuenti italiani si preparano a rispettare la scadenza per il versamento delle imposte derivanti dalla dichiarazione dei redditi, evitando così sanzioni e maggiorazioni.
Tuttavia, alcune categorie di contribuenti beneficiano di una proroga concessa dal recente decreto-legge 84/2025, che sposta la scadenza senza sanzioni al 21 luglio.
Chi deve pagare entro il 30 giugno e modalità di pagamento
Il 30 giugno 2025 rappresenta la data limite per versare, senza alcuna maggiorazione, le imposte risultanti dalle dichiarazioni annuali delle persone fisiche e delle società di persone (modelli 730/2025, Redditi PF 2025, Redditi SP 2025 e IRAP 2025). Contestualmente, è previsto il pagamento del saldo IVA relativo al 2024, con una maggiorazione dello 0,40% per ogni mese o frazione di mese di ritardo, calcolata a partire dal 16 marzo 2025 fino al 30 giugno 2025.
Il DL 84/2025 ha però introdotto una proroga significativa per i soggetti coinvolti negli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA), sia effettivamente applicati che non, a condizione che i ricavi o compensi dichiarati non superino la soglia di 5.164.569 euro. Per tali contribuenti, il termine per il versamento senza maggiorazioni è posticipato al 21 luglio 2025, mentre dal 22 luglio al 20 agosto sarà applicata una maggiorazione dello 0,40%. Questa proroga si estende anche a diverse categorie di contribuenti:
- coloro che applicano il regime forfettario, come previsto dalla legge 190/2014;
- i soggetti aderenti al regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità;
- contribuenti che determinano il reddito secondo criteri forfetari diversi da quelli standard o che rientrano in esclusioni dagli ISA;
- soci di società, associazioni o imprese che imputano il reddito per trasparenza.
La proroga non si applica, invece, a quei soggetti che non adottano gli ISA, come i lavoratori dipendenti senza sostituto d’imposta, i contribuenti occasionali, gli enti non commerciali senza redditi d’impresa e chi esercita attività economiche per le quali gli ISA non sono stati approvati. Per tutti coloro che non rientrano nelle categorie ammesse alla proroga, il versamento delle imposte deve essere effettuato entro il 30 giugno 2025. In alternativa, è possibile effettuare il pagamento entro il 31 luglio, con una maggiorazione dello 0,40%. Tra i soggetti che devono rispettare questa scadenza figurano:
- i lavoratori dipendenti privi di sostituto d’imposta;
- coloro che hanno svolto attività commerciale o professionale in maniera occasionale;
- i contribuenti senza partita IVA e gli enti non commerciali senza redditi d’impresa o professionali;
- chi esercita attività economiche non soggette agli ISA;
- i titolari di ricavi o compensi superiori al limite di 5.164.569 euro;
- i soci di società di capitali non trasparenti.

Il versamento può essere effettuato anche a rate, secondo le modalità previste dalla normativa vigente. Per i titolari di partita IVA, il pagamento delle imposte deve avvenire tramite modello F24 con modalità telematiche, utilizzando i servizi “F24 web” o “F24 online” messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, oppure attraverso i canali Fisconline o Entratel, soprattutto in presenza di compensazioni con crediti fiscali o contributivi. In assenza di compensazioni, è possibile pagare anche tramite i servizi di internet banking di banche, Poste Italiane o agenti della riscossione convenzionati.
I contribuenti senza partita IVA, invece, possono effettuare il versamento con modello F24 cartaceo presso banche, uffici postali e agenti della riscossione, a condizione di non utilizzare crediti in compensazione, oppure quando il modello è precompilato dall’ente impositore. Non rispettare il termine del 30 giugno o della proroga al 21 luglio per le categorie ammesse comporta l’applicazione di sanzioni e interessi, in particolare la maggiorazione dello 0,40% per ogni mese o frazione di mese di ritardo.
È quindi fondamentale per i contribuenti verificare con attenzione la propria posizione fiscale e agire nei tempi previsti per evitare problemi con l’Agenzia delle Entrate. Il quadro normativo delineato dal decreto-legge 84/2025 vuole agevolare specifiche categorie di contribuenti, ma lascia ferma l’esigenza di rispetto delle scadenze da parte di chi non rientra tra queste, a tutela della regolarità e trasparenza del sistema fiscale italiano.





