Assegno di Inclusione, da luglio ci saranno una serie di cambiamenti per alcune famiglie assegnatarie. Ecco che cosa accadrà

L’Assegno di Inclusione è una misura messa in campo dal governo dal 1° gennaio 2024, e volta a contrastare la povertà e incentivando, invece, il reinserimento nel mondo del lavoro e l’inclusione sociale. Naturalmente, per accedere al sussidio è necessario avere determinati requisiti. In primis, bisogna avere un nucleo familiare in cui siano presenti un minore o un disabile, una persona over 60 o in condizioni di svantaggio, che ovviamente devono essere comprovate.

Oltre a ciò, è necessario avere un ISEE di famiglia che non oltrepassi i 9.360 euro all’anno e un reddito familiare non oltre i 6 mila euro annui. Il patrimonio immobiliare non può superare 30 mila euro e per quanto concerne quello mobiliare come un conto corrente, non può essere al di sopra di 6.000 euro se si tratta di un singolo, e 10.000 se si tratta di famiglie numerose o in cui vi siano gravi disabilità.

Chi beneficia di questa misura deve seguire tutto un iter, che prevede corsi di formazione e reinserimento lavorativo. Da luglio, tuttavia, per alcune famiglie assegnatarie scatterà lo stop all’ADI (Assegno di Inclusione). Ecco il motivo.

Assegno di Inclusione, stop a luglio: ecco perché e cosa fare

L’ADI è un sussidio che si può percepire per un massimo di 18 mesi. Ergo, chi ha cominciato a percepirlo da dicembre 2023, prenderà l’ultima rata a giugno 2025.

Assegno di Inclusione: stop a luglio
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Questo significa, quindi, che c’è una pausa di un mese, prima di rinnovare la misura, in cui non si percepisce l’assegno. A partire dal 1° luglio, bisogna presentare domanda di rinnovo, recandosi sul sito INPS oppure, se non si è pratici del computer, è possibile farsi aiutare da CAF o patronato.

Per chi sarà idoneo a continuare a percepire l’ADI, i pagamenti ricominceranno a partire dal mese di agosto 2025. Se l’ISEE è da aggiornare, deve essere fatto prima di presentare una nuova istanza, altrimenti si rischia che l’INPS rigetti la domanda.

Bisognerà tuttavia fare colloquio con i centri sociali. In linea generale, l’importo medio si aggira sui 620 euro al mese. Tra i beneficiari dell’ADI ci sono anche persone vittime di violenza affidate a servizi sociali.

Si può ottenere l’ADI anche se si ha un reddito di 3 mila euro lordi l’anno, perché non ha influenza sul percepire la misura in questione. Se si oltrepassa questo importo, allora avviene un ricalcolo. Dunque, a luglio, chi deve rinnovare l’ADI può farlo seguendo le indicazioni sopraccitate.