Anche il modello 730 precompilato messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate presenta delle insidie. L’errore da non commettere
Come vedremo, anche con questa versione resta fondamentale una verifica attenta. In particolare, nel quadro E dedicato alle spese sanitarie ci sono insidie nascoste che, se ignorate, possono azzerare le detrazioni spettanti, provocando addirittura un conguaglio a debito nel prossimo anno fiscale.
Il consiglio pratico è quello di sempre: conservate sempre la documentazione, anche quella apparentemente marginale. L’abitudine al controllo in fase di modifica del modello può garantirvi risparmi solidi e serenità fiscale.
L’errore nel quadro E
Se nel modello precompilato appaiono voci contrassegnate come “importo da verificare” nel quadro E, significa che l’Agenzia non ha certezza sul diritto alla detrazione. In questi casi, se il contribuente ha titolo a detrarre tali spese (esibendo ricevute e fatture), deve inserirle manualmente nel quadro E, evitando che vengano ignorate.

È qui che si cela il rischio principale. Rigo E1 – colonna 2: è la sezione usata dalla maggior parte dei contribuenti per annotare la spesa sanitaria “ordinaria” non legata a patologie esenti. Qui confluiscono esami, visite specialistiche e altro, con detrazione del 19. Rigo E1 – colonna 1: destinato soltanto alle spese sostenute da pazienti con patologie esenti dal ticket. Anche queste beneficiano della detrazione del 19%, ma con il vantaggio che, se la detrazione supera il totale delle imposte dovute, non si perde, bensì si “accumula”. Rigo E25: qui vanno inserite spese deducibili integralmente dal reddito, senza limiti percentuali. Si tratta di costi sostenuti per invalidità grave o permanente (es. assistenza, acquisto di farmaci o dispositivi medici). Lo stesso E25 non è destinato a esami diagnostici, visite, prestazioni chirurgiche o dispositivi non inclusi in questa categoria; quelli restano nel rigo E1 con la detrazione del 19%.
Il sistema è inflessibile su tre aspetti. Dove collocare la spesa – Inserire una spesa nella colonna sbagliata può far perdere il diritto alla detrazione o ridurla rispetto a quanto spettante. Documentazione certa – Per ogni voce inserita, il contribuente deve disporre di fatture o scontrini fiscali corretti. Se non è presente o manca, la detrazione può essere annullata. Verifica obbligatoria – Accettare passivamente il modello precompilato senza controllare le voci “da verificare” significa rinunciare a vantaggi fiscali che spettano di diritto.
Il 730 precompilato semplifica la dichiarazione, ma non elimina la responsabilità del contribuente. È fondamentale prestare attenzione alle note “importo da verificare” e compilare correttamente il quadro E, distinguendo fra spese ordinarie, esenti e deducibili. Un errore può costare la perdita del 19% di detrazione o l’impossibilità di portare in deduzione integralmente alcune spese. Un controllo accurato può invece restituire somme significative e prevenire spiacevoli imprevisti fiscali.