Chi sta rischiando grosso con le nuove lettere inviate in questi giorni dall’INPS: cosa può fare chi non ha pagato.

L’INPS ha ufficialmente avviato una nuova fase di controllo riguardante i versamenti previdenziali per gli iscritti alle Gestioni speciali IVS dedicate ai lavoratori autonomi del settore artigiano e commerciale.

Attraverso il messaggio n. 1844 del 2025, l’Istituto ha comunicato l’inizio dell’emissione degli avvisi bonari INPS relativi alle rate dei contributi fissi con scadenza nei mesi di agosto e novembre 2024.

Destinatari e finalità degli avvisi bonari INPS

Gli avvisi in questione sono indirizzati esclusivamente a coloro che risultano iscritti alle Gestioni IVS per Artigiani e Commercianti. Tali lavoratori autonomi sono obbligati a versare contributi previdenziali secondo quote fisse trimestrali, come stabilito dalla normativa vigente e dall’INPS. L’istituto, tramite un sistema di vigilanza automatizzata, ha incrociato i dati dei pagamenti con le posizioni assicurative, individuando eventuali anomalie o mancati versamenti. Questi controlli mirano a segnalare tempestivamente irregolarità, consentendo ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione prima dell’eventuale avvio di azioni esecutive.

Le rate oggetto di verifica sono quelle con scadenza ad agosto e novembre 2024, un periodo che rappresenta un momento cruciale per la corretta gestione della contribuzione previdenziale. I lavoratori interessati possono consultare gli avvisi bonari INPS direttamente attraverso il portale ufficiale dell’Istituto, accedendo al “Cassetto Previdenziale Artigiani e Commercianti”. Il percorso da seguire è: Sezione “Posizione Assicurativa” – Sottosezione “Avvisi Bonari”.

In questa area è possibile visualizzare dettagli come l’importo richiesto, la motivazione dell’avviso e la scadenza entro cui effettuare il versamento senza incorrere in sanzioni più gravi. Per facilitare la comunicazione, l’INPS invia notifiche via e-mail sia al titolare della posizione contributiva sia agli intermediari abilitati, qualora nominati. Nel caso in cui il pagamento risulti già effettuato ma non ancora registrato correttamente nei sistemi informatici, il contribuente può presentare una segnalazione digitale attraverso lo stesso portale.

La procedura prevede di inviare la quietanza di versamento allegando la documentazione comprovante, come ricevute F24 o altri giustificativi bancari, per permettere una verifica manuale da parte degli operatori INPS e la successiva correzione dell’anomalia. Chi non provvede al pagamento dopo aver ricevuto l’avviso bonario rischia l’emissione di un avviso di addebito, documento con valore legale e titolo esecutivo. A questo punto, l’INPS può procedere direttamente con la riscossione coattiva tramite l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, senza necessità di ulteriori provvedimenti giudiziari.

Documenti
INPS, chi rischia grosso: partono le lettere dell’Ente – Diritto-lavoro.com

L’avviso di addebito include non solo l’importo dovuto ma anche sanzioni civili e interessi maturati. Questa fase rappresenta l’ultimo passaggio amministrativo prima di possibili azioni di pignoramento su beni, conti correnti o altri strumenti patrimoniali del debitore. Per questo motivo, si raccomanda vivamente di intervenire nella fase bonaria, che offre una finestra temporale utile per regolarizzare la situazione senza costi aggiuntivi e senza complicazioni future.

Oltre a essere un meccanismo per il recupero dei contributi, gli avvisi bonari INPS sono un importante strumento di monitoraggio della propria posizione assicurativa. Attraverso il “Cassetto Previdenziale”, infatti, gli utenti possono verificare la corretta registrazione dei versamenti, consultare il dettaglio dei contributi accreditati e controllare l’estratto conto previdenziale nel suo complesso. Mantenere una posizione contributiva aggiornata e regolare è essenziale, soprattutto per i lavoratori autonomi, poiché incide direttamente sull’accesso alla pensione e sulla determinazione dell’importo del trattamento pensionistico.

La ricezione di un avviso bonario può quindi rappresentare un’occasione per effettuare una verifica approfondita della propria storia contributiva e prevenire eventuali problemi futuri. L’attenzione da parte dei lavoratori autonomi del comparto artigiano e commerciale è dunque fondamentale in questa fase, per evitare complicazioni e garantire la tutela dei propri diritti previdenziali.