Per le coppie separate o divorziate la compilazione del modello 730 può rivelarsi più complicata. Ecco come muoversi

Problemi soprattutto quando si tratta di gestire le detrazioni per figli a carico o gli interessi passivi del mutuo sulla casa familiare. Ecco cosa prevede la normativa per il 2025 e quali accorgimenti adottare per non commettere errori.

Mutui, figli e spese condivise possono rappresentare una sfida, ma con le giuste informazioni è possibile ottenere i benefici fiscali spettanti ed evitare contestazioni.

Modello 730 per le coppie separate: come agire

Uno dei dubbi più comuni tra gli ex coniugi riguarda la possibilità di detrare gli interessi sul mutuo, anche se uno dei due non risiede più nella casa coniugale. La risposta è sì: se il mutuo è ancora intestato ad entrambi e l’immobile continua a essere abitato da un familiare a carico, il coniuge non residente ha comunque diritto alla detrazione della sua quota degli interessi passivi.

Modello 730 per le coppie separate: come agire
Modello 730 per le coppie separate: attenzione agli errori – (diritto-lavoro.com)

La condizione essenziale è che la casa sia l’abitazione principale di un familiare, ad esempio un figlio minorenne o il coniuge affidatario. Non è quindi necessario che il contribuente ci viva personalmente, ma è importante che l’immobile mantenga la sua destinazione d’uso abitativa per la famiglia.

Un altro nodo importante riguarda i figli a carico. Le detrazioni fiscali per i figli spettano, di norma, a entrambi i genitori in parti uguali, cioè al 50% ciascuno. Tuttavia, la normativa consente una flessibilità: se entrambi i genitori sono d’accordo, si può attribuire il 100% della detrazione a uno solo dei due, in genere a quello con il reddito più alto.

Questa regola vale però solo se i figli hanno più di 21 anni e non percepiscono più l’assegno unico universale, che ha sostituito molte delle agevolazioni fiscali per i minori. In caso contrario, le detrazioni non spettano e l’unico beneficio resta l’assegno erogato mensilmente dall’INPS.

Le spese per l’istruzione, lo sport, i libri scolastici, le attività ricreative o mediche sostenute per i figli a carico sono detraibili solo da chi le ha effettivamente pagate. Non è importante chi ha l’affidamento o chi detiene formalmente il carico fiscale del figlio: ciò che conta è dimostrare il pagamento tramite ricevute, bonifici o scontrini parlanti.

Se entrambi i genitori contribuiscono, ognuno può detrarre solo la quota da lui sostenuta. È quindi fondamentale conservare la documentazione e suddividere correttamente le spese.

Ecco una sintesi pratica delle principali operazioni da effettuare nella compilazione del 730. Interessi sul mutuo: vanno indicati nella misura del 50% se il mutuo è cointestato; anche il coniuge non residente può detrarre la sua parte. Figli a carico: indicare il 50% della detrazione ciascuno, oppure il 100% se c’è accordo scritto tra i genitori. Spese per i figli: inserire solo le spese effettivamente sostenute; evitare di duplicare le detrazioni.