La scadenza per presentare domanda è fissata alle 12 del 26 giugno 2025. Lo scorso anno, però, solo 3.000 domande sono state accolte.

Con l’arrivo dell’estate, cresce l’attenzione sulle spese per i centri estivi, diventate ormai un peso significativo per molte famiglie italiane. I costi in aumento, registrati in diverse città, generano un vero e proprio “salasso” economico, mentre gli aiuti statali e comunali restano spesso insufficienti o difficili da ottenere.

In questo contesto, l’Indagine Eures-Adoc fa luce sulle tariffe applicate e sulle opportunità di sostegno economico, tra cui il bonus Inps rivolto ai dipendenti pubblici.

Aumenti significativi nei costi dei centri estivi

L’osservatorio Eures-Adoc ha analizzato i prezzi e la qualità di circa 200 strutture in otto importanti città italiane, tra Nord, Centro e Sud: Milano, Torino, Bologna, Roma, Firenze, Napoli, Bari e Palermo. Dall’indagine emerge che iscrivere un bambino a un centro estivo può costare mediamente 173 euro a settimana, con un incremento del 12,3% rispetto al 2024 e del 22,7% rispetto al 2023.

Se si considera un periodo di frequenza di 8 settimane, il costo medio per famiglia supera i 1.380 euro a bambino. Nel caso di un secondo figlio, applicando uno sconto medio del 7% (presente però solo nel 60% delle strutture), la spesa complessiva può raggiungere i 2.670 euro. Nei centri che offrono il servizio giornaliero, la tariffa può salire fino a 40 euro al giorno, inclusi pranzo e merenda.

centro estivo aiuto dallo stato
I dettagli sui bonus e contributi – diritto-lavoro.com

Le differenze territoriali sono evidenti: al Nord si spendono in media 189 euro a settimana per tempo pieno, contro 162 euro al Centro e 134 euro al Sud. Milano si conferma la città più cara, con 227 euro settimanali, seguita da Firenze (177 euro) e Bologna (172 euro). Le tariffe più basse si registrano a Bari (109 euro) e Palermo (135 euro).

I bonus e contributi per alleviare il peso alle famiglie

Non esistendo un bonus nazionale generalizzato, le famiglie devono fare affidamento su contributi comunali e altre forme di sostegno, spesso erogati in base alla fascia ISEE. A Milano, ad esempio, è previsto un contributo fino a 211,7 euro per dieci giorni per nuclei con ISEE sotto i 3.000 euro, con importi che variano in base al numero di figli, alla presenza di disabilità e alla situazione lavorativa dei genitori. Tuttavia, il numero chiuso delle graduatorie limita l’accesso a questo aiuto.

Anche altre città offrono sostegni variabili: Firenze prevede contributi da 66 a 200 euro a seconda dell’ISEE, Bologna concede un bonus fino a 300 euro per figlio con ISEE fino a 35.000 euro, mentre a Bari il contributo settimanale è di 75 euro fino a un massimo di 300 euro per quattro settimane.

Il bonus Inps per i dipendenti pubblici

Un aiuto specifico arriva dal bonus Inps, destinato ai dipendenti pubblici con figli tra i 3 e i 14 anni, che copre parte delle spese per i centri estivi da giugno a settembre. L’importo massimo è di 400 euro per figlio, con un rimborso settimanale di 100 euro.

La concessione del bonus avviene tramite un bando e una graduatoria basati sul valore ISEE, con percentuali di rimborso che variano dal 100% per ISEE fino a 8.000 euro, fino all’80% per valori superiori a 56.000 euro o senza ISEE. Il contributo è maggiorato del 50% per i casi di disabilità grave o gravissima.