L’intervento legislativo ha previsto uno stanziamento di circa 12 milioni di euro per compensare la perdita di gettito a livello locale.
Arriva una significativa agevolazione fiscale per i pensionati residenti all’estero: è previsto uno sconto del 50% sull’IMU per una sola unità immobiliare ad uso abitativo posseduta in Italia, a condizione che l’immobile non sia abitato ma mantenuto a disposizione.
Questa misura si rivolge a chi percepisce una pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l’Italia.
L’agevolazione sull’Imu per i pensionati all’estero
Il legislatore ha previsto una riduzione del 50% sull’Imposta Municipale Unica (IMU) per i pensionati che hanno trasferito la propria residenza fiscale all’estero, in Paesi con cui l’Italia ha sottoscritto apposite convenzioni previdenziali.
La norma di riferimento è l’articolo 1, comma 48, della Legge n. 178/2020, che specifica come questa agevolazione si applichi esclusivamente a un’unica unità immobiliare non locata o concessa in comodato d’uso, posseduta a titolo di proprietà o usufrutto.
In più, è prevista una riduzione della tassa sui rifiuti (TARI) pari a due terzi per i medesimi soggetti, sempre con riferimento a immobili non affittati o dati in comodato. Entrambe le agevolazioni mirano a sostenere i pensionati non residenti che mantengono un immobile in Italia senza utilizzarlo come abitazione principale.
I requisiti per ottenere lo sconto Imu
Per poter beneficiare dello sconto, il pensionato deve soddisfare due condizioni fondamentali: essere residente fiscalmente all’estero e percepire una pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l’Italia.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con la risoluzione n. 5/DF dell’11 giugno 2021, ha chiarito che non tutti i pensionati residenti all’estero possono accedere a questa agevolazione, ma solo coloro che risiedono in uno Stato con cui esiste un accordo previdenziale.
Importante sottolineare che questa agevolazione è estesa a pensionati di qualsiasi nazionalità, purché rispettino i requisiti previsti, aprendo così l’accesso anche a soggetti non italiani titolari di pensioni internazionali.
Paesi interessati e evoluzione normativa
Sono diversi i Paesi con cui l’Italia ha siglato convenzioni di sicurezza sociale che permettono ai pensionati di beneficiare di questa riduzione IMU. Tra questi rientrano tutti i Paesi dell’Unione Europea, i membri dello Spazio Economico Europeo (Norvegia, Islanda e Liechtenstein), la Svizzera, il Regno Unito e altri Stati extraeuropei con accordi bilaterali.
Il quadro normativo è cambiato negli ultimi anni: fino al 2019, infatti, i pensionati residenti all’estero iscritti all’AIRE erano esentati dal pagamento dell’IMU sulla prima casa. Successivamente, con la Legge di Bilancio 2020 (Legge n. 160/2019), questa esenzione è stata eliminata per conformarsi alle direttive dell’Unione Europea, che considerava tale regime discriminatorio.
La nuova agevolazione parziale, introdotta con la Legge n. 178/2020, ha quindi sostituito l’esenzione totale con una riduzione del 50% dell’IMU e una riduzione della TARI.
Questa misura rappresenta una forma di sostegno mirata e limitata, rivolta esclusivamente a una sola unità immobiliare per pensionati residenti all’estero con pensioni convenzionate, e potrebbe essere soggetta a ulteriori modifiche in futuro in considerazione delle valutazioni dell’Unione Europea.