Rimborso 730, cosa fare se il datore di lavoro non lo anticipa? Ecco tutti i documenti che dovresti preparare.
Migliaia di lavoratori italiani si stanno trovando alle prese con la dichiarazione dei redditi tramite modello 730. Un aspetto particolarmentte atteso da molti è quello legato ai rimborsi IRPEF. Quando, dopo un conguaglio, emerge un credito a favore del contribuente è lecito aspettarsi un accredito in busta paga già a partire da luglio.
Ma cosa succede se per motivi finanziari o altro l’azienda non versa il rimborso? Non tutti sanno che in questi casi il datore di lavoro ha l’obbligo di anticipare il rimborso IRPEF (in veste di sostituto d’imposta) per poi recuperarlo tramite modello F24 nei versamenti mensili successivi. Non resterete sorpresi scoprendo, però, che non sempre tutto fila così liscio.
Cosa fare quando il rimborso 730 non arriva
I problemi sorgono quando le aziende, in difficoltà di cassa, non hanno capienza fiscale sufficiente per anticipare le somme dovute ai contribuenti. Questo può accadere, ad esempio, se l’ammontare dei rimborsi è superiore alle imposte trattenute complessivamente in busta paga per tutti i lavoratori.
In questo casa l’azienda ha difficoltà a rateizzare il rimborso nei mesi successivi, ma non può rifiutarsi di effettuarlo tranne in casi limite in cui non ci sia proprio la possibilità tecnica di versarlo nell’anno.

Se il rimborso non avviene nei tempi previsti, il lavoratore ha 4 strade da percorrere:
- Verificare la CU: eventuali rimborsi non corrisposti devono comparire nella Certificazione Unica dell’annno. È il primo documento da controllare per capire se l’importo è stato ufficialmente riconosciuto.
- Richiedere direttamente all’Agenzia delle Entrate: con la dichiarazione dell’azienda che attesta l’incapienza e l’importo da versare, il lavoratore può chiedere direttamente il rimborso al Fisco.
- Compensazione con dichiarazione successiva: il credito non versato può essere riportato l’anno successivo con il nuovo modello 730.
- Assistenza legale o sindacale: se l’azienda si rifiuta ingiustificatamente di versare il rimborso, è possibile rivolgersi all’Ispettorato del Lavoro o a un avvocato specializzato in diritto tributario.
730 senza sostituto d’imposta: la novità del 2025
Dal 2025 è possibile, anche per i lavoratori dipendenti, presentare il 730 senza indicare il sostituto d’imposta. In questo modo si bypassa completamente il datore di lavoro. Il rimborso verrà erogato direttamente dall’Agenzia delle Entrate, generalmente entro dicembre.
Questa opzione è da vagliare soprattutto se si ha il dubbio che l’azienda possa realmente corrispondere quanto dovuto. Certo, bisognerà aspettare qualche mese in più, ma si avrà la certezza di ricevere quanto spettante, senza intoppi.