Arriva una pioggia di aumenti per più di mezzo milione di lavoratori. Scatta l’adeguamento, cosa sapere.
Una novità importante sta per interessare oltre mezzo milione di lavoratori. È in dirittura d’arrivo la nuova ipotesi del rinnovo del contratto collettivo nazionale, proposta dall’ARAN, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni.
Si parla di aumenti in busta paga fino a 172 euro lordi al mese distribuiti su 13 mensilità con decorrenza stimata a partire da ottobre 2025. Ma vediamo bene tutti i dettagli a riguardo.
Gli aumenti previsti per questi lavoratori
La misura, se confermata, riguarderà circa 580mila dipendenti tra infermieri, tecnici, operatori sanitarie personale non dirigente. Il fondo previsto per coprire gli incrementi salariali ammonta a 1,784 miliardi di euro, una cifra che include anche specifiche voci destinate a valorizzare ruoli e funzioni particolari all’interno del sistema sanitario.
Secondo la bozza di contratto, l’incremento del 6,8% sarà così articolato:
- 135 euro come aumento di stipendio base;
- 15,66 euro di incremento per attività specifica infermieristica;
- 6,52 euro in più per chi lavora in Pronto Soccorso;
- 15,52 euro aggiuntivi per il salario accessorio.

A questi fondi si aggiungono fondi specifici , ovvero 175 milioni di euro per il personale impegnato nel Pronto Soccorso, 35 milioni per valorizzare il ruolo degli infermieri e 15 milioni dedicati alla tutela dei pazienti.
Le critiche dei sindacati
Nonostante l’annuncio degli aumenti, il fronte sindacale si mostra tutt’altro che entusiasta. Secondo Nursing Up, Fp Cgil e Uil-Fpl, le cifre proposte sarebbero insufficienti a compensare l’effetto dell’inflazione che nell’ultimo anno ha eroso sensibilmente il potere d’acquisto dei lavori del settore (e non solo).
Il presidente di Nursing Up, Antonio De Palma, ha espresso forti riserve, criticando apertamente l’approccio adottato. “L’Aran […] racconta una versione sempre più raffinata della realtà economica del contratto; nelle sue acrobazie statistiche insiste nel dire che il contratto è vantaggioso, parlando di un aumento medio di 172 euro per gli infermieri”, ha dichiarato.
“Una cifra alla quale si arriva includendo nelle risorse disponibili, come base di calcolo, anche quelle destinate solo ed esclusivamente al personale di pronto soccorso, generando, in tal modo, la distorta percezione che il beneficio che ne consegue sia automaticamente applicato a tutti”.
Tra le proposte avanzate dai sindacati ci sono misure concrete per dare effettivo sollievo ai lavoratori del settore, come due ore settimanali da dedicare alla formazione ECM, esonero dai turni notturni per gli over 60 che lo richiedono e l’accesso equo all’area di elevata qualificazione, una revisione dell’introduzione della figura dell’assistente infermiere, ritenuta prematura e non condivisa.