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Pensioni INPS e caregiver, ecco come ottenere il riconoscimento e andare in pensione in anticipo. Tutti i dettagli.

Chi assiste quotidianamente un familiare gravemente disabile lo sa bene: essere caregiver è certo un gesto d’amore, ma anche un grosso impegno costante, sia fisico che emotivo. Proprio per questo il sistema previdenziale ha previsto negli anni alcune misure dedicate a chi vive questa condizione, riconoscendone il valore anche in termini di pensionamento anticipato.

Ma come si ottiene il riconoscimento formale di caregiver e soprattutto quali sono le opzioni disponibili in questo caso per allontanarsi prima dal mondo del lavoro? Vediamo insieme i dettagli.

Chi è considerato caregiver e cosa serve per dimostrarlo

In ambito previdenziale, un caregiver è colui che che si prende cura, in modo continuativo e gratuito, di un familiare con disabilità grave riconosciuta ai sensi della Legge 104/1992, art. 3 comma 3. Ma non basta l’aspetto assitenziale. Per poter eccedere ai benefici previdenziali occorre essere anche conviventi con il familiare in difficoltà.

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caregiver come andare in pensione prima
Come andare prima in pensione se si è caregiver – diritto-lavoro.it

Secondo quanto previsto dall’INPS, al momento della domanda per accedere alla pensione anticipata il caregiver deve dimostrare di vivere da almeno sei mesi con il familiare disabile. Convivenza che deve risultare da dati anagrafici ufficiali: stessa residenza, stesso numero civico e, nel caso di condomini, anche lo stesso edificio.

I requisiti per la pensione anticipata

Ci sono tre misure principali che permettono al caregiver di andare in pensione in anticipo. La prima è l’Ape sociale, che è la più nota. Prevede l’accesso alla pensione a 63 anni e 5 mesi con almeno almeno 30 anni di contributi versati. Il caregiver deve assistere un coniuge, un familiare di primo grado oppure un parente fino al secondo grado in assenza di altri caregiver idonei (ad esempio se i genitori sono a loro volta troppo anziani o disabili).

C’è poi la Quota 41 precoci, pensata per chi ha versato almeno 42 anni di contributi di cui almeno uno prima dei 19 anni d’età. Non richiede un’età anagrafica minima ma richiede che il richiedente sia riconosciuto caregiver da almeno sei mesi.

Infine si può richiedere l’Opzione Donna, riservata alle lavoratrici, che consente l’uscita anticipata a 59 anni se si hanno due figli, 60 anni con un solo figlio e 61 in assenza di figli. Tutto questo sempre con almeno 35 anni di contributi entro il 31 dicembre dell’anno precedente.

La domanda per essere riconosciuti come caregiver deve contenere diversi documenti che attestano la disabilità grave del familiare, la residenza condivisa da almeno sei mesi e in alcuni casi la dichiarazione dell’assenza di altri familiari idonei all’assistenza. Resta consigliabile rivolgersi a un Caf per evitare erorri e richiedere ulteriori informazioni.

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